Com’è dura la vita dei pesci delle acque interne italiane! Parco nazionale della Majella, capofila del progetto “LIFE Streams”

Pesca illegale, inquinamento, cambiamenti climatici, alterazioni dell’habitat, introduzione di specie aliene: com’è dura la vita dei pesci delle acque interne italiane!

53 specie autoctone di cui 23 endemiche: il Belpaese custodisce un enorme patrimonio di biodiversità ora fortemente a rischio.

LIFE Streams, il progetto europeo per la conservazione della trota mediterranea, presenta le sue azioni a tutto campo per la tutela della biodiversità e della qualità delle acque dolci.

Un ecosistema prezioso e fragile quello delle acque interne italiane. Ricchissimo di biodiversità, con 53 specie autoctone, di cui almeno 23 endemiche o sub-endemiche (cioè tipiche del territorio), il nostro Paese rappresenta un’area di particolare valore per la biodiversità ittica. Eppure, questa ricchezza corre il rischio di sparire velocemente. Secondo la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani, infatti, i pesci ossei e le lamprede delle acque interne rappresentano la categoria a maggior rischio di estinzione, con il 52% dei pesci nelle 4 categorie di rischio di estinzione più elevate. Due specie di storioni risultano già estinte (Storione comune Acipenser sturio e Storione ladano Huso husoe ben 11 specie ittiche sono a livello di rischio critico, ovvero a un passo dalla scomparsa. A minacciare queste specie sono diversi fattori tra cui la presenza di almeno 60 specie alloctone stabilmente adattate ai nostri ecosistemi e altre 24 che, pur non essendo in grado di riprodursi nelle nostre acque, rappresentano comunque una minaccia. La biodiversità ittica è costantemente minacciata anche dalle trasformazioni e artificializzazioni dei corsi d’acqua, dall’inquinamento chimico e organico, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dal fenomeno del bracconaggio. La qualità delle acque interne, infatti, è stata valutata positivamente solo nel 40% dei casi in Europa e in Italia (SOER Freshwater 2020).

Tra le specie maggiormente minacciate, la trota mediterranea (Salmo cettii) – estinta in molti fiumi italiani e sostituita dall’alloctona trota atlantica (Salmo trutta) o dai suoi ibridi – oggetto del nuovo progetto europeo LIFE Streams, che ha come obiettivo principale il recupero e la conservazione di questo salmonide endemico dell’area mediterranea protetto dalla direttiva Habitat in quanto “specie vulnerabile” in Europa e “a rischio critico di estinzione” nel territorio italiano, con l’obiettivo di definire e applicare una strategia globale per la specie, eliminando le principali fonti di introgressione e migliorandone status e habitat.

Per il Direttore F.F. del Parco Nazionale della Majella Dott. Luciano Di Martino: “Le immissioni di specie di pesci estranee alla nostra fauna, insieme ad altri fattori, hanno non solo determinato la scomparsa delle entità autoctone, ma anche alterato i delicati equilibri degli ambienti dei fiumi e torrenti. Inoltre la realizzazione di particolari infrastrutture lungo i corsi d’acqua, come le briglie, ha interrotto in alcuni casi i movimenti lungo le aste fluviali isolando molte specie animali. Le derivazioni idriche, le captazioni con il mancato rispetto del deflusso minimo vitale hanno spesso determinato il prosciugamento di interi tratti di fiumi e torrenti con gravi conseguenze sulla fauna acquatica. Il patrimonio di biodiversità, che rischia fortemente di scomparire e di cui non possiamo fare a meno, è il cardine che lega le azioni e le comunità locali, alle quali sarà richiesta una collaborazione attiva, al fine di raggiungere i risultati attesi – ha aggiunto Di Martino -. Il progetto LIFE Streams si occuperà di questi aspetti e cercherà di ripristinare gli ambienti fluviali dei corsi d’acqua interessati dal progetto così com’erano prima degli interventi antropici. Risorse e conoscenze, per tutto il perdurare del progetto, saranno spese non solo per preservare la ricchezza ambientale dei nostri territori, ma soprattutto per attuare un processo di sensibilizzazione che possa generare maggiore consapevolezza del capitale naturale presente”.

Lo scopo generale del Progetto LIFE STREAMS “Salmo ceTtii REcovery Actions in Mediterranean Streams” (LIFE18 NAT/IT/000931) consiste quindi nell’adozione di azioni concrete di conservazione della Trota mediterranea (Salmo cettii), attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici quali l’eliminazione delle sorgenti di introgressione (cioè dell’ibridazione con genoma alieno) causata dall’introduzione di trote alloctone legate alle attività di pesca, facilitando il miglioramento del tasso di introgressione delle popolazioni autoctone; il miglioramento della qualità e la riduzione della frammentazione dei corpi idrici, anche al fine di incrementare la resilienza delle popolazioni autoctone ai cambiamenti climatici; il contrasto del bracconaggio

Il progetto interessa 6 aree pilota presso le quali verranno attuate azioni di monitoraggio e di gestione volte ad incrementare la numerosità e il grado di purezza delle popolazioni di Salmo cettii.  Le aree sono localizzate in Sardegna e nelle aree protette del Parco Nazionale della Majella, Parco Regionale di Montemarcello-Magra-Vara, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Parco Nazionale del Pollino. 

Tutti i partner  – Parco Nazionale della Majella (Capofila), l’Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna,  l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Legambiente, Noesis snc,  l’Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Parco Nazionale Dei Monti Sibillini, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, l’Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Chimica Biologia e Biotecnologie – saranno impegnati in azioni che riguarderanno principalmente la caratterizzazione dell’habitat e delle popolazioni di trota mediterranea, la riproduzione di individui selvatici puri, le strategie supplementari di conservazione e di pesca selettiva.

Oltre alle due specie di storioni già estinte, altre specie migratrici sono a fortissimo di rischio, come ad esempio il terzo storione presente in Italia (Acipenser naccarii), le lamprede (lampreda di mare Petromizon marinus e lampreda di fiume Lampetra fluviatilis), la cheppia (Alosa fallax) e l’anguilla (Anguilla anguilla). Tra i principali fattori di minaccia l’inquinamento, la riduzione delle portate e l’alterazione del regime idrologico, oltre alla pratica di introduzione delle specie aliene che determina negli ambienti acquatici conseguenze particolarmente gravi. Basti pensare che lungo l’Appennino solo il 3% circa delle popolazioni di trota mediterranea analizzate non ha mostrato tracce di introgressione genetica. Anche i cambiamenti climatici rappresentano un ulteriore fattore che si ripercuoterà negativamente sulle acque interne a causa dell’intensificazione dei fenomeni estremi, con una forte riduzione estiva delle portate e un aumento della temperatura nei fiumi mediterranei che risultano fra quelli maggiormente minacciati dal riscaldamento globale.

Tutte minacce che mettono a rischio la futura persistenza delle popolazioni autoctone di Salmo cettii e sulle quali agirà il progetto LIFE Streams con la progettazione di un’ampia strategia su scala nazionale per migliorare lo stato di conservazione della specie.

L’approccio del progetto si basa, infatti, su una combinazione di diverse strategie di coinvolgimento della comunità locale, di miglioramento del controllo territoriale e di adeguamento della regolamentazione delle aree protette, mirando inoltre a sostenere il sistema nazionale di inventario delle violazioni attraverso la promozione di una legislazione e una normativa più idonee per la salvaguardia della biodiversità nelle aree protette.

Uno dei principali effetti socio-economici del progetto riguarderà le comunità locali di pesca sportiva che operano nelle aree del progetto e che verranno coinvolte con la sperimentazione di una particolare pesca selettiva. In questo modo, la pesca sportiva potrà essere consentita all’interno di alcuni corsi d’acqua nelle aree protette italiane e diventare un utile strumento di conservazione. Inoltre, la presenza di una specie endemica non diffusa altrove può fungere da richiamo per pescatori e naturalisti ricreativi, garantendo i benefici socio-economici prodotti dal turismo in aree altrimenti potenzialmente svantaggiate.

Il progetto sarà in grado di promuovere una maggiore consapevolezza della popolazione residente sulle questioni ambientali e sul valore della conservazione della biodiversità, sull’importanza delle funzioni degli ecosistemi e sulla vulnerabilità climatica. Gli obiettivi positivi che il progetto raggiungerà in termini di aumento della biodiversità, miglioramento dell’habitat delle acque dolci, riduzione dell’inquinamento e resilienza ai cambiamenti climatici saranno quindi molto utili per le comunità locali e per i servizi ecosistemici.

www.lifestreams.eu

Il progetto LIFEStreams mira al recupero e alla conservazione delle popolazioni di trota nativa mediterranea (Salmo cettii), salmonide endemico dell’area mediterranea protetto dalla direttiva Habitat.

Il progetto è cofinanziato dalla Commissione Europea tramite il Programma LIFE e vede, tra i partner, il Parco Nazionale della Majella (capofila), l’Agenzia Forestale Regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente in Sardegna – FoReSTAS, ISPRA, Legambiente Onlus, Noesis snc, l’Ente Parco di Montemarcello-Magra-Vara, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco Nazionale del Pollino, l’Università degli Studi di Perugia.

FB: Progetto_Life_Streams – TW: @lifestreams4 – INSTA: @progetto_life_streams

Fiumi interessati dal progetto 

Parco Nazionale della MajellaOrta, Orfento, Vella, Avello, Gravara, Foro, Alento, Aventino, Parello, Pietrabbondante
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e CampignaMontone, Bidente di Campigna, Bidente di Pietrapazza, Bidente di Ridracoli, Sorgenti Arno, Gorgone – Ruscello, Oia, Archiano
Parco di Montemarcello-Magra-VaraVara, Rio Borsa, Durla, Ruschia, Gottero, Rio di Agnola, Rio di Colla, Rio Mangia
Parco Nazionale del PollinoLao, Affluenti Lao, Grassa, Argentino, Campolungo, Rosa, Esaro, Grondo, Abatemarco, Peschiera, Frido
FoReSTASAcco Ermolinus, Rio Donna Pruna, Fiume Flumineddu, Bacu non bie boe, Riu de Sa Mela, Rio Salauna, Rio is Canargius, Riu de Monte Nieddu, Rio d’Oridda, Rio Cannisoni, Rio Piras
Parco Nazionale dei Monti SibilliniRio Pescia, Sordo, Nera, Ussita, Fosso della Torsa, Aso, Ambro, Folla, Fiastrone

L’ufficio stampa: Milena Dominici (349.0597187 – m.dominici@legambiente.it)

Contributi dei Partner di progetto

“Il progetto LIFE Streams rappresenta un importante tassello per le politiche di conservazione di specie ed habitat per le nostre acque interne, coinvolgendo soggetti diversi che si impegnano a collaborare per una finalità comune, mettendo in sinergia professionalità ed esperienza.

Un progetto complesso, che deve quindi essere anche adeguatamente supportato da una corretta e costante informazione. Questo aspetto sarà curato in maniera particolare da Legambiente che si occuperà anche di dare supporto alle azioni di formazione, disseminazione, sensibilizzazione, monitoraggio e networking, curando, inoltre, il coinvolgimento dei portatori di interesse”.

Stefano Raimondi, Coordinatore aree protette e biodiversità di Legambiente

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Noesis Srl prende parte al progetto in qualità di beneficiario associato occupandosi principalmente del coordinamento tecnico-finanziario del progetto.

Collabora all’organizzazione dei training del personale tecnico delle aree protette, ed alla stesura delle linee guida per la conservazione e la valorizzazione della specie.

Supporta poi le attività finalizzate alla disseminazione, sensibilizzazione e networking del progetto”.

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“Il Parco di Montemarcello-Magra-Vara in qualità di Ente beneficiario del progetto è il coordinatore dell’Azione C.1 “Reproduction of wild pure spawners”. Ogni beneficiario si adopererà per arrivare alla riproduzione di adulti di Salmo cettii puricatturati tramite elettropesca e selezionati geneticamente. Gli individui idonei saranno indirizzati verso la riproduzione artificiale negli incubatoi mobili o in quelli fissi di valle e di seguito rilasciati. Gli adulti geneticamente non appartenenti al ceppo autoctono verranno liberati in tratti fluviali isolati per evitare ulteriori inquinamenti genetici. Il Parco Magra farà da collettore per i risultati della riproduzione artificiale di ogni altro Ente coinvolto nel progetto. Tali attività verranno svolte nel periodo

riproduttivo per la specie, da ottobre 2021 a marzo 2022 e replicate nella stagione successiva. Il Life permetterà al Parco di proseguire nelle proprie finalità di miglioramento e conservazione di un ambiente fluviale fortemente caratterizzante l’intero territorio provinciale spezzino. Ciò in continuità con precedenti progetti specifici della Provincia

della Spezia relativi alla conservazione della Trota mediterranea e che hanno portato ad una importante diminuzione di trote non autoctone nel bacino del fiume Vara. Life STREAMS andrà inoltre ad integrarsi con precedenti progetti svolti dal Parco (LIFE PARC e LIFE EMYS) in collaborazione con Regione Liguria, l’allora Provincia della Spezia e, non da ultimo, volontari pescasportivi, con risultati fondamentali per il ripristino della continuità fluviale ed ecologica dei fiumi Magra, Vara ed affluenti”.

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“Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi vede nel progetto Life Streams una grande possibilità per proseguire con le azioni intraprese negli ultimi anni per la conservazione della trota mediterranea sul proprio territorio e per la sensibilizzazione del mondo della pesca, oltre che un’occasione unica per lavorare assieme a un partenariato ricco e competente sul tema della conservazione dei torrenti montani”.

Luca Santini, Presidente Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

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 “Questo progetto rappresenta la continuazione di un impegno per il nostro Parco volto a tutelare le popolazioni autoctone di trota mediterranea nei corsi fluviali presenti nel territorio dei Sibillini. È qui che risiede e resiste il patrimonio genetico della trota mediterranea, che assume poi variabili genetiche diverse in ogni corso d’acqua. La nostra è l’area “rifugio” per eccellenza di questo salmonide, per cui amplieremo i corsi d’acqua ove attueremo il ripopolamento e realizzeremo due incubatoi ittici per la riproduzione al fine di garantire la sopravvivenza di questa specie considerata vulnerabile”.

Carlo Bifulco, Direttore Parco Nazionale Monti Sibillini

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 “L’Università di Perugia (Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie) partecipa al progetto in qualità di beneficiario associato occupandosi della supervisione scientifica, in particolare della parte attinente agli aspetti ecologici della gestione dell’habitat e della componente ittica.

Coordina l’azione A.3 inerente la caratterizzazione delle comunità ittiche e dell’habitat fluviale, l’azione C.4 per il miglioramento dell’habitat fluviale e le azioni previste per il monitoraggio del progetto per quanto riguarda gli aspetti socio-economici (D.2) e il ripristino delle funzioni ecosistemiche (D.3).  

Collabora ad altre attività tra le quali il training del personale tecnico delle aree protette e la stesura delle linee guida per la conservazione e la valorizzazione della specie”.

Legambiente Onlus
Via Salaria 403
00199 Roma
tel. 06/86268376 – 349.0597187
fax 06/86218474
www.legambiente.it
m.dominici@legambiente.it    

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