Commercio di prodotti hi-tech contraffatti. Sgominata organizzazione internazionale dalla Guardia di Finanza di Ortona a Mare
ORTONA A MARE – Brillante operazione anticontraffazione messa a segno dalla Guardia di finanza di Ortona che ha svelato e sgominato una organizzazione criminale internazionale dedita allo smercio, anche online, di beni hi-tech contraffatti.
ORTONA A MARE – Brillante operazione anticontraffazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Ortona che ha svelato e sgominato un’organizzazione criminale internazionale dedita allo smercio, anche online, di beni hi-tech contraffatti.
Un giro enorme che partiva dalla Cina, presumibile punto di fabbricazione, per arrivare in Slovenia, a Nova Gorica, dove i prodotti venivano stoccati e distribuiti, e per avere come terminale Ortona a Mare dove i prodotti venivano poi smerciati.
Il giro partiva dalla Cina per raggiungere la Slovenia ed avere come terminale proprio Ortona a Mare
Oltre 100 militari della Guardia di Finanza, in forza a 40 Reparti sull’intero territorio nazionale, hanno infatti eseguito ieri decine di perquisizioni presso aziende e locali commerciali che hanno portato al sequestro di circa 20.000 parti di ricambio ed accessori vari (cover, batterie, display, etc.) per la telefonia mobile tutti riportanti marchi falsi.
L’input per questa maxi operazione è partito dalla Guardia di Finanza di Ortona all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanciano.
L’inchiesta ha consentito di smantellare una intera filiera commerciale presente su tutto il territorio nazionale che importava dalla Slovenia i prodotti riportanti i loghi contraffatti dei più noti marchi del settore: Apple, Samsung, Huawei, Xiaomi e altri.
È un risultato rilevante che è stato possibile raggiungere grazie alla professionalità delle Fiamme Gialle di Ortona e all’importantissimo contributo della Procura frentana che, oltre a coordinare le attività investigative sul territorio nazionale, ha avviato una rogatoria internazionale con le autorità giudiziarie e di polizia slovene.
Attività finalizzata a colpire anche il terminale di accesso europeo dei prodotti contraffatti, verosimilmente provenienti dalla Cina, che risultava essere una società di e-commerce con sede a Nova Gorica.
Sequestrati 15.000 pezzi fra smartphone, tablet, cover, batterie ed altro di marchi prestigiosi. Ventidue le persone indagate dalla Procura di Lanciano
Le indagini, partite lo scorso autunno nell’ambito dei controlli che la Finanza effettua quotidianamente per il contrasto al fenomeno della contraffazione, avevano consentito, già in quella prima fase, di pervenire al sequestro di oltre 15.000 pezzi rinvenuti all’interno di alcuni esercizi commerciali della Provincia di Chieti.
Ma l’attività delle Fiamme Gialle ortonesi non si è fermata.
Attraverso una attenta e meticolosa disamina della documentazione contabile rinvenuta e ad una correlata ed incisiva attività di analisi condotta sulle banche dati in uso al Corpo e finanche sul web, passo dopo passo, i finanzieri ortonesi hanno potuto ricostruire l’intera filiera commerciale di distribuzione e vendita in Italia di tali prodotti.
Accertamenti che alla fine hanno condotto ad individuare nella società slovena di e-commerce il principale canale di ingresso e di approvvigionamento degli stessi sul territorio nazionale.
È stato così possibile tracciare una precisa mappa dei centri di stoccaggio dei prodotti contraffatti presenti sul territorio nazionale che, a sua volta, ha consentito di individuare numerosi negozi e piattaforme di vendita on-line dove gli ignari clienti potevano acquistare a prezzi più favorevoli accessori e parti di ricambio per i loro telefoni cellulari, ritenendoli originali.
Lo smercio avveniva in negozi in tutta Italia ma anche su piattaforme online dove i cittadini potevano acquistare a prezzi estremamente favorevoli
L’Autorità Giudiziaria di Lanciano, che coordina le indagini, al momento ha iscritto nel registro degli indagati 22 soggetti, tutti titolari di imprese italiane che hanno importato i prodotti contraffatti nonché i responsabili della società slovena.
Il reato contestato è il 474 del codice penale “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”, che prevede una pena della reclusione fino a quattro anni per chi introduce nello Stato e fino a due anni per colui che vende tali prodotti.
Fondamentale per il buon esito dell’indagine è stato il ricorso ai canali di cooperazione giudiziaria e di polizia a livello internazionale da parte del Pm inquirente il cui Ordine Europeo di Indagine è stato prontamente recepito dal collaterale sloveno ed ha così permesso di conferire all’operazione una maggiore incisività ed efficacia.
Ieri, alle operazioni in territorio estero erano presenti anche militari della Guardia di Finanza di Ortona che, oltre a coadiuvare in veste di osservatori i propri colleghi sloveni, hanno potuto acquisire ulteriori elementi investigativi che si spera potranno rivelarsi utili per risalire al materiale produttore dei beni contraffatti.
Grazie ad una rogatoria internazionale, Procura di Lanciano e Finanza di Chieti e Ortona hanno potuto agire con le autorità Slovene e di altri paesi coinvolti
Determinante in questa ulteriore fase sarà anche l’apporto del network di Ufficiali “esperti” che il Corpo ha dislocato presso le Rappresentanze diplomatiche e consolari in molti paesi stranieri, ivi inclusa la Cina.
L’indagine testimonia l’intensa attività della Guardia di finanza Corpo sul fronte della legalità economica e finanziaria con uno sguardo rivolto alla tutela della fiducia dei consumatori e alla prevenzione della salute pubblica spesso messa in pericolo da beni privi delle necessarie certificazioni di conformità.
Impegno profuso dalla Finanza e, ancor più in una fase sociale ed economica così complessa e difficile, a ripristinare le regole di trasparenza della concorrenza e del mercato.
La contraffazione, infatti, costituisce il terreno fertile per la commissione di altre condotte illecite in quella che gli esperti definiscono economia sommersa: lavoro irregolare, evasione fiscale, riciclaggio, che vedono spesso coinvolta anche la criminalità organizzata.