Comune di Avezzano. Affondo di Genovesi (Lega): «Grottesco rimpasto di deleghe dopo la sfiducia a Verdecchia»
AVEZZANO – Gira impietosamente il dito nella piaga Tiziano Genovesi, coordinatore provinciale della Lega e consigliere di opposizione al Comune di Avezzano.
La vicenda è quella della spoliazione delle deleghe ambientali di Roberto Verdecchia, trasferite armi e bagagli a Maria Teresa Colizza.
«È evidente che il “fu assessore all’Ambiente” ancora non si riprende dalla sfiducia nei suoi confronti arrivata dalla stessa amministrazione di cui fa parte.
“L’ormai ex assessore all’ambiente ancora difende l’Amministrazione che l’ha messo alla porta”
Una sfiducia che si è poi trasformata in un grottesco e insolito rimpasto di deleghe, che ha visto il passaggio dell’Ambiente da Verdecchia alla dottoressa Maria Teresa Colizza».
Così Genovesi risponde alle parole dell’ex assessore all’ambiente, che nei giorni scorsi ha replicato sulla vicenda delle colonnine elettriche sul territorio comunale. Argomento importante ma non certo centrale.
«Sono anni ormai che non facciamo altro che ascoltare promesse: il futuro è la forma verbale preferita da questa Amministrazione.
Come ha voluto sottolineare lo stesso ex assessore all’Ambiente, loro guardano al futuro: “faremo”, “diremo”, “‘porteremo a termine”.
quello che è sotto gli occhi di tutti è che questa maggioranza è in perenne campagna elettorale, sempre e solo promesse. Forse, non si sono resi conto che ora sono al governo della città e alle promesse dovrebbero seguire i fatti.
Fa sorridere – affonda Genovesi – che sia proprio Verdecchia a parlare di un’Amministrazione “sana, coesa e in piena attività”.
L’assessore è perfettamente conscio di mentire, ma si erge ugualmente a difesa della stessa maggioranza che ha rimodulato le deleghe, in un modo che potremmo definire bizzarro, a seguito di litigi interni confermati dai componenti della Giunta e del Consiglio comunale.
È palese ormai l’inadeguatezza del vicesindaco Domenico Di Berardino, alla guida dell’amministrazione dopo la sospensione del sindaco Gianni Di Pangrazio – conclude genovesi ponendo dubbi sulla reale tenuta dell’attuale Amministrazione – , nel tentare goffamente di mantenere saldo l’intero gruppo.
I cittadini sono stanchi dei “pagherò”, basta promesse da marinai, basta liti continue a Palazzo di città, basta prese in giro.
Si inizi a pensare davvero al bene della comunità».
Al di là delle dispute interne alla maggioranza e fra la stessa con l’opposizione, nonché col gioco delle parti dei vari membri del governo cittadino, una cosa ci terremmo a farla notare.
Mentre il teatrino della politica, a tutti i livelli, dà il peggio di sé, ed era cosa piuttosto difficile, la città, la Marsica stanno morendo. Economicamente, socialmente, culturalmente e politicamente sono irrilevanti, marginali.
Basta andare un po’ in giro per il territorio e la mestizia è il sentimento prevalente.
Vorremmo evitare di ergerci a novelli Titolo Livio, ma ci è impossibile non farlo e quindi concludiamo ricordando la celebre frase dello storico latino: «Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur!», ovvero «Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata!».
Il rischio è che stavolta, chi arriverà, troverà una “Sagunto” deserta!