Comune di Capistrello, ultimatum dell’opposizione: «Sugli stipendi della Giunta un pasticcio. Interverrà la Corte dei Conti»
CAPISTRELLLO – O il Sindaco Ciciotti e i suoi assessori rettificheranno al delibera sui loro compensi, oppure il dossier finirà all’attenzione della Corte di Conti. Con tutte le conseguenze immaginabili.
Questa, in estrema sintesi, la posizione espressa dai consiglieri di opposizione al Comune di Capistrello, dopo il silenzio sulla questione compensi da parte del Sindaco e dei suoi.
La vicenda è di qualche mese fa, quando la Giunta di Capistrello si aumentarono gli stipendi da amministratori, partendo dal dato che il paese aveva superato i 5.000 abitanti.
E invece, come si diceva negli sketch comici degli anni ’70, “ci dicono che on è vero”. Capistrello, secondo l’Istat, resta sotto i cinquemila e gli stipendi degli amministratori non potevano essere aumentati.
Questa la nota diffusa dai consiglieri di opposizione al Comune di Capistrello, Chiara Di Felice, Dina Bussi e Vittorio Silvestri.
«Dopo mesi stiamo ancora aspettando che l’Amministrazione comunale ponga riparo al pasticcio delle indennità liquidate in misura maggiore a quella dovuta.
Avevamo già sollevato la questione dell’illegittimità della delibera di Giunta n. 106/2022 con la quale il Sindaco e gli Assessori si sono liquidati i propri stipendi con aumenti previsti per i comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, ignorando totalmente il dato ministeriale e dell’ISTAT secondo cui, al 31/12/2020, la popolazione di Capistrello era pari a 4.889 unità.
Gli stipendi in base a questa decisione sono aumentati e passati da 3.181 euro a 4.002 euro per il sindaco, da 1.431 a 1.800 euro per gli Assessori, e da 1.590 euro a 2.001 euro per il Vicesindaco.
Nel novembre 2022 presentammo un’interrogazione per chiedere al sindaco e alla Giunta se ritenessero legittima la delibera 106/2022 e come intervenire per evitare un danno erariale al Comune.
Ebbene a quella interrogazione abbiamo ricevuto, dopo settimane, una balbettante risposta da parte di un’Amministrazione che, invece di prendere definitivamente posizione, ha allegato una serie di note scambiate tra comune e ISTAT nelle quali l’istituto ribadisce il dato anagrafico definitivo dell’anno 2020 (4889 abitanti).
Ci saremmo aspettati che Sindaco e Assessori di fronte a questa delicata situazione avessero rettificato la delibera e restituito le somme percepite indebitamente; invece, l’unica cosa che sono stati in grado di fare è stato dare il via ad un imbarazzante quanto inutile braccio di ferro con l’ISTAT.
Abbiamo atteso a lungo e invano l’arrivo di una decisione di buon senso e responsabilità, ma dal momento che le nostre aspettative sono state palesemente disattese, non abbiamo altra via che richiedere alla Giunta un’immediata decisione. Entro sette giorni chiediamo che sia assunta una posizione definitiva che ripristini la regolarità: scaduto questo termine segnaleremo l’accaduto alla Corte dei conti per i dovuti accertamenti».