Comune Nuovo Avezzano. Di Pangrazio e De Cesare: «De Angelis confuso e indecoroso». De Angelis: «Assessore rozzo. Il Sindaco dimentica i cinque anni avuti per risolvere il problema»
AVEZZANO – Velenoso replica e controreplica fra l’ex Sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, l’assessore Lorenzo De Cesare e, per la prima volta dopo settimana in prima persona, l’attuale primo cittadino, Giovanni Di Pangrazio. Tema del contendere lo “Scatolone Vuoto di Vetro e Cemento” che alberga da oltre un decennio nella zona nord di Avezzano.
Questi gli interventi dell’assessore De Cesare e del sindaco Di Pangrazio. «De Angelis – replica l’assessore Lorenzo De Cesare – ha evidentemente le idee confuse: questo è comprensibile visto che è stato l’unico sindaco nella storia della nostra città a essere mandato a casa da 14 consiglieri. Non è comprensibile però il perché l’ex sindaco voglia continuare a confondere pure i nostri cittadini. Infatti, l’aumento dei costi per l’arbitrato del nuovo municipio non è certo addebitabile a questa amministrazione che, dopo aver ereditato il contenzioso dal commissario prefettizio, subentrato dopo la cacciata di De Angelis dopo soli 23 mesi di attività segnata dalle lotte intestine, sì è subito attivata per abbattere il quantum da corrispondere all’Irim tramite il tribunale, ed evitare un nuovo caso Gielle, che De Angelis conosce bene e per il quale nulla o poco ha fatto».
«Ora – sottolinea il sindaco, Gianni Di Pangrazio, per l’occasione tornato a parlare in prima persona – preso atto della decisione dei giudici, il Comune continuerà a operare per la soluzione del problema nel miglior modo possibile per la tutela delle casse pubbliche. Ciò che, però, è a dir poco indecoroso è l’attacco di De Angelis all’indirizzo di uno dei componenti del pool di dirigenti e funzionari comunali in servizio a tempo indeterminato, tra i quali il comandante della polizia locale, Luca Montanari, gli architetti Sergio Pepe e Massimo De Sanctis e il dottor Claudio Tonelli, incaricati di redigere il progetto per completare i lavori su una parte del nuovo municipio e trasferire qui il corpo della polizia locale».
Ai due replica immediata dell’ex Sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis che definisce rozzo l’intervento di De Cesare e indecoroso quanto fatto dall’attuale sindaco. Queste le sue parole: «In merito al caso “Comune nuovo” ed alle osservazioni critiche del sottoscritto, basate su fatti oggettivi, verso l’operato dell’amministrazione comunale, prendo atto, con non poco sgomento, della risposta prodotta dall’Amministrazione. Sia perché completamente fuori tema, ma ancor di più perché affidata ad un personaggio pittoresco, ed a mio avviso inqualificabile: l’assessore De Cesare che, a pochi giorni dalla nomina, non ha avuto meglio da ideare, per la sua prima esternazione pubblica, che indirizzare dai social frasi sconnesse e miserevoli verso il Sommo Pontefice Papa Francesco, peraltro nel giorno del Santo Natale. Non rientra nella mia idea di amministrazione pubblica e di decoro istituzionale la possibilità di confrontarmi con un simile interlocutore, peraltro corresponsabile del lungo commissariamento che la città di Avezzano ha subìto, con ritardi e danni considerevoli inevitabilmente inferti all’azione di governo.
Invece di vergognarsi per quanto detto e dimettersi, l’assessore blasfemo continua ad intervenire in modo scomposto, spostando immotivatamente il discorso sull’irresponsabile gesto che ha provocato la caduta dell’amministrazione. Facile immaginare che la risposta sconclusionata e fuori tema sia dovuta al fatto che De Cesare si risenta ogni volta che si ricordano i gravi danni prodotti alla città da alcuni sconsiderati consiglieri, tra cui sua moglie, Luigia Francesconi. Non comprendo quindi come il Sindaco Di Pangrazio possa affidare le comunicazioni dell’Ente Comune ad un assessore che, tenuto in naftalina da Natale a oggi e costretto dalla decenza, al fine di evitare altri gravi strafalcioni, a chiudere il proprio profilo Facebook, diede prova già in passato della sua totale inadeguatezza a ricoprire un ruolo istituzionale, come quando scrisse di plotoni di esecuzione o fucilazioni alle spalle da riservare ad ex Presidenti della Repubblica italiana. Piuttosto, invito il sindaco a riesaminare la posizione dell’assessore scomodo, dimissionandolo dal ruolo, dopo gli imbarazzi creati all’amministrazione e l’onta subìta dalla città a seguito del suo grave post natalizio, biasimato anche da un duro comunicato della Diocesi dei Marsi.
Sulla vicenda Comune, aldilà di risentiti vaneggiamenti personalistici, resta il fatto inconfutabile che per effetto del commissariamento i cittadini dovranno pagare oltre mezzo milione di euro in più e che il Comune si è ben guardato dall’informare gli avezzanesi della negata sospensione del pagamento. Sul commento di Di Pangrazio che definisce “indecoroso” ricordare che ha affidato la questione “Comune nuovo” ad un dirigente condannato dal Tribunale per truffa proprio per fatti legati a tale questione, mi sembra che il fatto parli da sé e che sia chiaro a tutti quale sia l’aspetto davvero “indecoroso” di questa vicenda. Infine, ricordo al sindaco che ha avuto ben 5 ANNI nel suo primo mandato (in cui c’era anche De Cesare in qualità di Consigliere comunale) per risolvere la questione del nuovo Comune di cui ora si fa paladino, durante i quali non ha prodotto un solo passo in avanti».