Continua la Via Crucis dei pazienti al Cup dell’ospedale di Tagliacozzo
TAGLIACOZZO – E così anche oggi, dopo due ore di fila e di snervante attesa, in molti hanno desistito dalle prenotazioni optando per altre soluzioni.
Affari d’oro, quindi, per laboratori e studi medici privati, complici l’indolenza e l’irresponsabilità di chi non è in grado nemmeno di far funzionare un computer. Figuriamoci per cose più serie e complicate!
Ed ancora: poiché al Cup di Tagliacozzo le cose marciano a cento all’ora, ecco spuntare un vistoso cartello in cui si annuncia la chiusura pomeridiana del servizio. Bene, bravi, bis!
Ma che popolo fortunato è il popolo marsicano così meritevole di tante gentili attenzioni da parte di questa efficientissima azienda sanitaria, dei suoi dirigenti e di quanti la governano politicamente.
Si potrebbe dire che non conoscono vergogna. Ma non si dice. Anzi, si nutre commiserazione e indulgenza a fronte delle irripetibili maledizioni e imprecazioni che, ogni giorno, rivolgono loro persone infuriate a causa del persistere dei disservizi.
L’anatema finale di Giuseppe dopo otto giorni di inutili attese: «Possa toccare a tutti voi la via crucis che stiamo affrontando noi, poveri e indifesi cittadini». Amen.