Coriandoli e stelle filanti al Museo delle Genti: è arrivato Carnevale!
Tra maschere e volti, tra finzione e realtà, il Museo delle Genti d’Abruzzo in Via delle Caserme a Pescara, si appresta a festeggiare e far festeggiare il Carnevale ai bambini dai sei anni in su.
Due pomeriggi saranno dedicati ai festeggiamenti e alla riscoperta delle radici carnevalesche: domenica 27 febbraio e martedì 1marzo dalle ore 17 alle ore 19.
Nel corso di questi incontri saranno proposte attività che racconteranno delle tradizioni del territorio di una festa che, nella liturgia cristiana, precede i quaranta giorni di penitenza e digiuni della Quaresima, anticipo dell’arrivi della primavera e della rinascita della natura come dell’uomo.
Due incontri con i bambini per festeggiare il Carnevale e riscoprirne le radici più antiche
Creatività e operatività verranno messe in campo per guidare i bambini a realizzare maschere caratteristiche abruzzesi.
I “Pulgenell”, che indossano colorati copricapo; e proprio un cappello dovrà essere realizzato dai bambini che poi, potranno portare con loro, a ricordo delle due giornate che prevedono anche una visita guidata nelle sale delle feste tradizionali, ogni bimbo indossando il costume che preferisce perché sennò, che Carnevale sarebbe?
Questa divertente iniziativa chiude la programmazione invernale e apre il calendario degli impegni primaverili con un positivo entusiasmo.
Valentina Carota, organizzatrice dei laboratori, insiste su questo aspetto: «Le attività culturali, soprattutto quelle indirizzate ai più giovani, stanno facendo recuperare il senso e il piacere dello stare insieme.
Prova ne è la velocità con la quale sono andati esauriti i posti disponibili per la domenica, che è poi la ragione per la quale abbiamo deciso di aprire anche il martedì che è l’ultimo giorno di Carnevale».
E rinforza il suo dire la direttrice del Museo Letizia Lizza che coglie l’occasione per ricordare come «le attività rivolte alle famiglie e alle scuole, in quanto strumento di promozione culturale sul territorio non solo si pongono come supporto educativo ma come accompagnamento della didattica attraverso la manualità, lo stimolo alla creatività e la conoscenza di base di elementi di storia e antropologia declinati a misura di bambino».