Coronavirus. I dati della Provincia dell’Aquila fra attesa e fiducia

Foto ANSA

AVEZZANO – I dati riferiti alla situazione Coronavirus nella giornata del 24 marzo nella provincia dell’Aquila,  sono stati emessi dal dott. Roberto Testa direttore generale dell’ASL 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila   e da Pierluigi Biondi  –  sindaco dell’Aquila e presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl e sono visionabili nella tabella sottostante:

Il Sindaco della città di L’Aquila ha inoltre, condiviso un intervento sul tema della “fiducia” in tempi di coronavirus. Per sua ammissione, lo spunto gli è stato offerto dal Senatore Luciano Violante che in un articolo di opinione, pubblicato sul Corriere della sera, con uno scrivere pulito, rigoroso, sicuro e rassicurante affronta il tema della fiducia. Che cos’è la fiducia? E chi la deve dare? A chi? Essa è un sentimento morale rivolto alle istituzioni (fiducia istituzionale o sistemica), alle altre persone (interpersonale) o verso se stessi (autoreferente)..

Pierluigi Biondi

Biondi come Violante richiamano l’importanza di dare fiducia – soprattutto in questo triste periodo –  alle istituzioni affinché le lezioni che si stanno apprendendo oggi, non vengano dimenticate e si possa procedere alla “ricostruzione” sociale, economica, lavorativa nel più breve tempo possibile utilizzando soluzioni che, pur discendendo da norme, non vengano appesantite da lacci e laccioli. Ecco allora che la fiducia potrebbe funzionare come acqua su un fiore appassito, con il compito di riportare vitalità nelle istituzioni, che devono adoperarsi per i cittadini ma anche nei cittadini che aspettano dalle istituzioni risposte incisive e valide per poter riprendere a vivere e a lavorare con alacrità e serenità. Il Sindaco Biondi non ha mancato di richiamare alla memoria il recente passato del terremoto e delle vicissitudini ad esso legate e dalle quali ben si è appreso che “la vita è un cadere e rialzarsi, a riprese continue, e che la differenza sta nel portato di ciascuno di noi e della comunità a cui aderiamo”.

Luciano Violante

“Endemico bisogno di vita, la fiducia non è un fatto astratto”; non lo è mai e, a maggior ragione, quando l’evento catastrofico riguarda non una sola città o paese ma il mondo intero, è “il bene più prezioso, primario; quello che fa – raccolti nelle nostre piccole grandi regole – sperare in una guida. Si chiami essa preghiera, scienza, protezione civile, governo, sindaco, vicino di casa, amico, famiglia” dice ancora il Sindaco che si spinge a chiedere alle persone di guardare al mondo con occhi di bambino, quelli per cui, alle paure generate dalle incertezze e dalle precarietà si sostituisce” la grinta di un magico influsso” che permette di  non cedere e di ricominciare.

Tutti i cittadini vogliono, devono fidarsi; un atto di affido è la più grande delle relazioni; basti pensare a Cristo sulla croce: le sue ultime parole  “nelle tue mani rimetto il mio spirito, Padre” credo possano spiegare senza bisogno di altro ciò a cui ci si sta riferendo e non si tratta di essere credenti, si sta parlando di quel patto (chiamatelo sociale, se volete) tra gli uomini, quel patto che ha permesso di far nascere e crescere civiltà e che ha consentito il pieno dispiegarsi delle innumerevoli potenzialità dell’uomo (artistiche, scientifiche, sociali); e chi raccoglie la  fiducia, l’ atto di affido – cioè le istituzioni – deve spendersi interamente per rendere agìto – e quindi concreto – quel che altrimenti sarebbe un fatto meramente astratto  e non può, e soprattutto non deve, togliere le braccia o la rete dopo che il volo è stato spiccato perché questo sarebbe il più grande dei tradimenti e l’assassinio della speranza. Tutti si è disposti a fare sacrifici affinché le condizioni attuali vengano superate e si rimoduli uno stile di vita e di lavoro che permetta di andare avanti; proprio per questo chi – persona o istituzione – raccoglie la fiducia dei cittadini deve ben sapere che non prende in mano un tovagliolo di carta usa e getta; prende in mano il cuore e il cervello di chi gliene ha fatto dono e dunque, non può sottrarsi o negare la risposta necessaria e consapevole, dando seguito al farsi concreto della speranza e della fiducia riposta.

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