Coronavirus. Pezzopane (Pd): “Marsica ed aree interne sacrificate. Oltre ospedale Pescara, il nulla. Porto la questione in Parlamento”
AVEZZANO – “La Marsica e le aree interne sacrificate a grandi interessi. Oltre all’ospedale a Pescara, il nulla. Porto la questione in Parlamento”. La perentoria dichiarazione arriva da Stefania Pezzopane, parlamentare del Pd che ha deciso d portare all’attenzione delle istituzioni nazionali la questione della sanità dimenticata della Marsica e dell’Abruzzo montano.
Così prosegue la Pezzopane: “Mi arrivano continue sollecitazioni di cittadini ed operatori sanitari, di medici e di cittadini dai territori della Marsica, abbandonata dalla Regione e ingannata con piccoli interventi presentati come “contentini”, senza un piano organico e funzionale per l’emergenza e per il dopo Covid 19. Porterò la questione in Parlamento – incalza la parlamentare Democratica – con una interrogazione al Ministro Speranza, affinché vigili su quanto sta accadendo nella Marsica. Ho personalmente dato la mia disponibilità personale e politica al Presidente Marsilio e ad altri esponenti del governo regionale già dal 9 marzo, appena approvato il primo decreto, ho scritto alla Direzione Asl per avere informazioni sulle scelte che si stavano definendo con spirito di collaborazione, in tempi di emergenza si lavora insieme, mettendo da parte le divisioni politiche. Ma nessuna risposta – prosegue – , si sono invece arroccati a Pescara e hanno dimenticato il resto della Regione. Ancora oggi i medici di base, punto nodale per la risoluzione positiva di questa epidemia, sono lasciati a se stessi, nemmeno forniti di dispositivi, eppure nelle aree interne più che in altri territori, il medico di base è fondamentale e sugli Usca nella Marsica ancora non si raggiunge lo standard di sicurezza e di efficienza definiti dai protocolli – denuncia Stefania Pezzopane – . Come hanno evidenziato anche altri, scarsissimo è il numero dei tamponi effettuati pur sapendo che sono uno degli strumenti essenziali per contenere il contagio e il numero dei tamponi potrebbe tranquillamente aumentare se con un piccolo investimento si mettesse in condizione il Crua di essere operativo. I sindaci del territorio marsicano hanno sollevato questioni condivisibili, ma rimangono inascoltati e addirittura umiliati con frasi lette in comunicati stampa sicuramente non adatte ad affrontare una situazione che dovrebbe vedere il Comitato ristretto dei Sindaci attivo e protagonista. Quelli che si affannano a difendere e giustificare l’ospedale Covid di Pescara, li avremmo trovati sulle barricate in altri tempi, oggi invece sono molto docili e si affannano a giustificare la gigantesca operazione che si sta facendo su Pescara, con 215 posti letto per l’ospedale Covid di cui 40 di terapia intensiva che significherà oltre gli 11 milioni, un enorme investimento per il personale. 11 milioni per il nuovo ospedale a Pescara, ed in Provincia dell’Aquila? Sul capoluogo si affannano a propagandare, facendole proprie, iniziative che partono dal terremoto 2009 e già coperte con fondi di donazioni, della ricostruzione e della giunta D’Alfonso, quindi nulla di nuovo sotto il sole. Sul resto del territorio, nulla. Ma perché non si utilizza parte delle risorse già stanziate per rafforzare e qualificare anche la missione degli ospedali di Avezzano, Pescina e Tagliacozzo insieme alla definizione di una efficace rete territoriale di emergenza e prevenzione? Mi arrivano segnalazioni dal pronto soccorso di Avezzano: organico insufficiente, dirigenze non coperte e strutture obsolete. Il territorio Marsicano è dotato di personale di grande qualità medici ed operatori sanitari che stanno sostenendo una situazione pericolosa, assumendosi spesso responsabilità che vanno oltre le loro prerogative. Stanno reagendo ad alto livello, ma non si può lasciarli nell’isolamento, senza una strategia e senza investimenti. Alla Regione Abruzzo sono già stati stanziati 31 milioni di euro dal Governo, ma Marsilio & co. hanno dimostrato di avere idee chiarissime sull’ospedale di Pescara, già appaltato con procedure contestate da professionisti e ditte concorrenti. Ma il resto del Piano operativo cosa prevede per le aree interne? E per la Marsica quali investimenti ci sono? Gli ospedali di Avezzano, Tagliacozzo e Pescina che spazio e ruolo hanno nel piano operativo, quali risorse verranno investite sul territorio per una campagna massiccia di tamponi e test sierologici necessari per affrontare in sicurezza la Fase 2? La Giunta Marsilio ha deciso di collocare a livello 4 la Regione, alla stregua delle aree più colpite del Nord, e di stipulare convenzioni con le strutture private, su alcune azioni quindi è particolarmente agile e veloce, mentre è lenta e bloccata nella pianificazione generale e delle aree interne. Cosa si intende fare per il laboratorio al Crua? E sull’interporto di Avezzano, altra promessa non mantenuta dal Presidente Marsilio? Quando verranno insediate le figure dirigenziali vacanti del vertice Asl, a partire dalla Direzione amministrativa? Quando saranno nominati i primari vacanti tra cui chirurgia vascolare, cardiologia, ortopedia, endoscopia e pronto soccorso? E dell’ospedale nuovo ad Avezzano se ne può parlare? Ho deciso di presentare una interrogazione alla Camera, rivolta al Ministro Speranza – conclude la Deputata del Pd Stefania Pezzopane – , perché si faccia interprete di questa situazione e perché sappia che di tutti i soldi e le buone intenzioni che Governo e Parlamento hanno messo in campo, in questa Provincia e nella Marsica non sta arrivando nulla, per la pervicace volontà di proteggere i campanili più potenti che riescono a far fare alla politica regionale, l’inimmaginabile”.
A questo proposito, aggiungiamo che taluni commenti di qualche sindaco marsicano ci ha davvero stupito e sorpreso. Come si fa ad essere contenti e persino ringraziare dell’aver visto inserito l’ospedale del proprio territorio nelle strutture di riabilitazione post-Covid, visto e considerato che quella struttura in particolare di riabilitazione si occupava già prima? E si può ancora essere soddisfatti, in altra realtà sempre della Marsica, nonostante in due mesi non sia cambiato assolutamente nulla? E come si fa a tacere che in Abruzzo, e quindi anche nel territorio marsicano e della provincia dell’Aquila, ci sia una effettiva discrepanza fra casi totali di contagio e numero di decessi tanto da risultare fra i più alti? Che gli abruzzesi siano diventati tutti deboli e malaticci all’improvviso?