Coronavirus. Pietrucci (Pd): “Con la sanità pubblica non si scherza! Non si prendano in giro gli abruzzesi!”
L’AQUILA – Mancate risposte alle 13 domande del Pd su sanità abruzzese e Coronavirus, anche il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci va all’attacco della giunta regionale e di alcuni consiglieri regionali, segnatamente di area aquilomarsicana, che starebbero coprendo le decisioni del Presidente Marsilio e della sua giunta, penalizzanti, a suo giudizio, con gli interessi reali e concreti della popolazione della provincia aquilana.
Così tuona il Consigliere Pietrucci: «“Con la salute non si scherza” dice Marsilio. Giusto! E neanche con la sanità pubblica, con le risorse di tutti e col futuro degli abruzzesi. Io devo, voglio rappresentare e difendere il mio territorio e l’intera regione. E non voglio polemiche campanilistiche. Ma nessuno deve permettersi di prendere in giro gli abruzzesi, la loro salute, il loro futuro, la loro vita.
Il dramma del Covid-19 esige competenza, trasparenza e correttezza istituzionale. Per questo ci preoccupiamo della situazione dell’Aquila e delle aree interne come di ogni altro Comune abruzzese. Per questo abbiamo fatto 13 domande alla Giunta sulla gestione della sanità in Abruzzo. Abbiamo chiesto ragione di scelte milionarie concentrate su Pescara (11 milioni appaltati in 4 giorni ad una impresa di Chieti). Abbiamo chiesto quale sia la strategia per l’Abruzzo, per l’ospedale dell’Aquila, per quelli di Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro, Tagliacozzo, Pescina e per Teramo, Atri, Giulianova, ecc.
Abbiamo chiesto quando si inizia a fare la campagna a tappeto su tamponi e test. Abbiamo chiesto di conoscere gli studi epidemiologici e i numeri su cui si sono basate le decisioni in corso. Ma su questo gli interpellati non rispondono. Neanche una parola. Anzi il vice presidente Santangelo – azzardando una previsione passibile di denuncia penale per “procurato allarme” perché non cita alcuna previsione epidemiologica né alcun dato scientifico – si limita ad una risposta timida e ubbidiente, motivando la scelta di Pescara come la giusta preparazione ad una “seconda ondata del Covid-19”! Se voleva tradire L’Aquila, la Marsica e l’Abruzzo interno, c’è riuscito perfettamente. D’altra parte non c’era altro modo per giustificare una scelta che sarà operativa solo ad agosto!
Nel frattempo, invece di investire risorse per assicurare protezione agli operatori, tamponi e sicurezza pubblica, si spenderanno altri 100.000 € di soldi pubblici in inutili campagne di comunicazione solo per fare un favore a qualcuno. Serve una strategia vera per fermare il contagio. Torniamo a chiedere umilmente e fermamente una risposta alle nostre 13 domande.
Senza polemica, senza interessi di parte o territoriali. Rispondete a questo, discutiamone in modo rigoroso e insieme, se volete: lo chiedo a Liris, a Imprudente, a Santangelo, a tutti i consiglieri regionali della provincia dell’Aquila.
Confrontiamoci seriamente sulle cose giuste da fare. Non fatevi condizionare da scelte volute da altri e altrove e che, sin da adesso e poi anche dopo l’epidemia, potrebbero rivelarsi inutili e sbagliate per il sistema sanitario pubblico e per il futuro dell’Abruzzo».