Corteo Storico Marsicaland ad Avezzano: una rappresentazione reale del passato proiettata nel futuro. Intervista ad Emanuela Mastroddi

Di Emanuela Mastroddi – Docente del Liceo Ginnasio “Alessandro Torlonia” di Avezzano e consulente letteraria per il corteo

AVEZZANO – Nella manifestazione Marsicaland che inizia oggi, è previsto un corteo storico che vede il coordinamento del regista e attore Gabriele Ciaccia con la consulenza della professoressa Emanuela Mastroddi.

E allora, Marsicaland a parte, avendoci incuriosito il discorso “Corteo Storico” in un evento del genere, in una città che non ha un passato medioevale, come ad esempio Celano e Tagliacozzo, tanto per restare nella Marsica, oppure la stessa L’Aquila, come Siena, i centri umbri e toscani e molte aree delle Marche, abbiamo chiesto alla professoressa Mastroddi di aiutarci a capirne di più.

Ne è uscita una sorta di intervista impossibile, dalla quale, però, si evince come per “corteo storico” debba intendersi una rappresentazione della storia, in una visione dinamica e proiettata nel futuro, e non una rappresentazione “teatrale”, avulsa dal territorio, che magari porta in “scena” storie, personaggi e racconti che nulla hanno a che fare con il contesto.

Ma lasciamo volentieri la parola alla professoressa Mastroddi.

Gabriele Ciaccia

Perché un corteo “storico”?

Il corteo può definirsi tale in quanto disserra le porte della storia intesa come perpetuo divenire, continuo flusso dal passato al futuro governato dalla consapevolezza e dalla progettualità nel presente. E’ il lago sommerso, l’Atlantide dell’emersione del suolo.

Cosa e come si racconta?

Per i corpi dei figuranti passa la metamorfosi da una civiltà di acqua ad una di terra, da una sussistenza diffusamente garantita ad una radicalizzazione del divario economico, sociale, culturale, politico tra una massa di diseredati ed una ristretta cerchia di speculatori.

Chi partecipa?

Partecipano persone di ogni età, provenienti dai contesti più vari, accomunate dal desiderio di affermare un’ identità comunitaria dinamica ed inclusiva.

Emanuela Mastroddi

Quale rapporto con il “territorio” delle associazioni e della cultura?

Vivace e complessa è stata l’interazione con le realtà istituzionali di tutti i municipi della Marsica, così che l’evento non fosse espressione della sola città di Avezzano, ma di tutte le persone che vivono nel bacino lungo il perimetro dell’antico lago.

La promozione di una produzione agricola e materiale può collegarsi alla promozione di flussi turistici?

Si è oramai affermata la consapevolezza di come visitare un luogo significhi esperirne anche la cultura materiale, in primis quel fossile antropologico vivo e pulsante costituito dalla cucina e dai prodotti dell’industria manifatturiera.

L’immagine di un’unica grande città circolare intorno al lago.

Una sorta di conurbazione policentrica, che espanda gli spazi, le risorse, gli orizzonti in vece di contrarli e renderli asfittici.

Dalla nostalgia al coraggio del futuro.

La nostalgia è tormentoso anelito al ritorno; noi auspichiamo un tempo curvo che riconnetta la coscienza del passato alla costruzione del futuro.

L’ombelico del tempo dal neolitico al Telespazio.

Il Fucino è la Delfi d’Italia, la commessura tra i due mondi archetipici del nord industrializzato e sud rurale, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.

Il Corteo per il coordinamento registico di Gabriele Ciaccia del Teatro dei Colori e costumi di Rosa Noto, partirà dall’Aia dei Musei alle ore 10,30 per giungere in Piazza Risorgimento intorno alla 12,30, passando per Piazza Cavour, Piazza San Bartolomeo, Piazza Municipio. Parteciperanno 130 figuranti, 50 musicisti delle Bande di Avezzano e Celano; leggeranno brani poetici e letterari Emma Francesconi, Francesco Frezzini, Mauro Ranalletta, Edda Comegna.

Tante le collaborazioni, tra le quali Associazione Madonna del Passo e Associazione 67051. Presenzieranno rappresentanti dei Comuni della Marsica e di numerose Istituzioni Abruzzesi.