Costituito in Confcommercio un tavolo di lavoro dei panificatori aquilani per dire basta al caro energia
L’AQUILA- Un folto gruppo di panificatori del comprensorio aquilano si è riunito nei giorni scorsi, presso la sede di Confcommercio L’Aquila, per ribadire la drammatica emergenza che la produzione panaria locale sta attraversando ormai da troppo tempo a causa degli aumenti, divenuti a questo punto insostenibili, dell’energia elettrica e del gas.
Già nel mese di luglio Assipan Confcommercio L’Aquila si era fatta portavoce del grido di aiuto degli operatori del comprensorio, rivolgendo un accorato appello alle Istituzioni locali ed in particolar modo alla Presidenza della Regione Abruzzo, affinché sollecitasse interventi urgenti a favore del comparto, con l’adozione di valide e concrete misure di sostegno economico per contenere gli smisurati aumenti dei costi energetici, ai quali si affiancano, ormai da mesi, quelli delle materie prime come farina, lievito, olio, burro, ecc.., rendendo la vita estremamente difficile alle piccole imprese del territorio, le quali finora hanno fatto fronte, con grande difficoltà, all’accrescimento smisurato dei costi di produzione, evitando di ricaricarli sul prezzo finale dei loro prodotti e quindi sulle spalle dei consumatori, ben consapevoli che il caro-vita per individui e famiglie è giunto oramai a livelli senza precedenti.
La panificazione a giorni alterni o la diminuzione della produzione di pane a favore di quella di dolci, strategie finora adottate da un gran numero di piccoli panifici artigianali del territorio, non sono più sufficienti per arginare la crisi, così come non sono assolutamente sufficienti le misure finora poste in campo dalle autorità governative, come i crediti di imposta, altrimenti definiti “bonus energia”.
“Il Tavolo di Lavoro costituito dai panificatori aquilani – hanno dichiarato i coordinatori Lucio Marinangeli (Presidente Assipan L’Aquila) e Angelo Liberati (Presidente Comprensoriale Confcommercio) – non esiterà a porre in campo ogni azione ed iniziativa utile a sostenere, così come avvenuto in moltissime altre città italiane, la necessità di interventi urgenti e indifferibili, quali il blocco dei costi dell’energia ed il loro ritorno ai livelli pre-emergenza, necessari per evitare una pesantissima crisi occupazionale e la chiusura di tante piccole imprese di panificazione, con il conseguente grave depauperamento della produzione artigianale di pane, uno dei pilastri della economia eno-gastronomica del nostro territorio”.