Covid-19. A Pescara ritardi nei tamponi e caos nella gestione del personale. Pettinari (M5S): «Verì intervenga o vada via»
PESCARA – “Se Atene piange, Sparta non ride”, recita un detto che parla da solo della sua vetustà e della sua correttezza. E lo si può applicare plasticamente all’Abruzzo in questo tempo di pandemia.
Se l’Abruzzo interno piange i ritardi, le strutture obsolete e/o inesistenti, il gioco dei quattro cantoni con il personale spostato da un ospedale all’altro come i carri armati di Mussolini, sulla costa, soprattutto l’area metropolitana Pescara-Chieti, le cose non vanno meglio. Due dimostrazioni sono i numeri di contagi che stanno crescendo freneticamente, dei 540 nuovi casi registrati dal bollettino della Regione Abruzzo 411 sono in quell’area, e poi le micro zone rosse che sono tutte nelle due province costiere.
A mettere il sale nella piaga, quindi, ci ha pensato ulteriormente il Vice Presidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari, del Movimento Cinquestelle, che denuncia ritardi enormi nella consegna dei risultati dei tamponi e una totale disorganizzazione nella gestione e nell’utilizzo del personale.
Questa la dichiarazione di Pettinari: «È un lasso di tempo lunghissimo quello che passa dall’esecuzione dei tamponi molecolari all’arrivo dei risultati definitivi. La Asl di Pescara impiega dagli 8 ai 15 giorni per comunicare all’utente se è positivo o negativo e nel frattempo l’isolamento del soggetto è confinato al suo buon senso. La maggior parte delle richieste di aiuto ci arriva dai piccoli comuni della provincia di Pescara: siamo davanti a una situazione al di fuori di ogni logica, che mette a serio rischio il contenimento del virus, soprattutto in questi giorni che la variante inglese è arrivata prepotentemente nell’area metropolitana di Pescara e nella sua provincia. La velocità nella comunicazione dei risultati è un fattore determinante per far sì che il virus non viaggi alla velocità della luce. Stiamo parlando di persone che si sottopongono a tampone molecolare della Asl sotto prescrizione medica, o perché entrati in contatto con altri soggetti a rischio o perché presentano uno o più sintomi del Covid-19: farli attendere nel limbo senza avere certezza del risultato è da irresponsabili. Non va meglio per tutti quei pazienti che devono eseguire il tampone di controllo per vedere se si sono negativizzati. A oggi alle Usca, che avevano anche il compito di procedere nei domicili delle persone positive ma non ricoverate, è stato impedito di recarsi nelle abitazioni per procedere al tampone di controllo. I potenziali positivi sono quindi costretti a recarsi alla Asl con le loro gambe, uscendo di casa e cercando di non entrare a contatto con nessuno. Anche questa scelta ci risulta fuori da ogni logica, soprattutto alla luce del fatto che per mancanza di personale gli utenti, anche di Pescara, sono costretti a spostarsi fino a Penne o in altre strutture della provincia. Ora è chiaro che qualcosa è tremendamente sbagliato nel sistema messo in atto dalla Regione e vogliamo capire sia perché i tempi per i risultati dei tamponi sono così lunghi, sia perché il personale delle Usca non può procedere più ai prelievi domiciliari per l’analisi dei tamponi. Se queste tempistiche sono dettate dalla carenza di personale che si è sempre occupato dei tamponi molecolari e che oggi è stato dirottato verso le operazioni di screening di massa e delle vaccinazioni, ce lo dicano e mettano nero su bianco che non sono stati in grado di attuare una preventiva programmazione di ottimizzazione del personale. Bisogna subito rimediare perché è inaccettabile far aspettare 15 giorni per un risultato, come è inaccettabile costringere i pazienti, che ancora non sanno se sono negativizzati, a fare il tour dei presidi della Asl pescarese. La gestione del personale nelle Asl è stato un grande fallimento di questa Regione a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, e le prove sono visibili a tutti. Come se non bastasse – incalza Pettinari – eseguendo le nostre ricerche abbiamo potuto constatare che il anche il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara, che dovrebbe avere il compito di controllo e coordinamento di tutte le operazioni di contenimento del virus da Covid-19, è vittima della carenza di personale. Manca da anni di un Direttore e le sue mansioni sono state accollate al coordinatore che svolge di fatto due ruoli. È inaccettabile che in un momento così difficile per tutto l’Abruzzo non si sia pensato a potenziare questo dipartimento e mettere a lavoro tutte le figure professionali previste. Si sta provando a stiracchiare il personale sanitario costringendolo a turni massacranti e come risposta abbiamo un pessimo servizio all’utenza. Ora la Giunta regionale deve dare risposte immediate e attuare azioni rapide per colmare queste carenze potenzialmente disastrose per la terza ondata che sta colpendo soprattutto il nostro territorio. Ora l’Assessore Nicoletta Verì e il Presidente Marco Marsilio devono chiudersi in una stanza e trovare una soluzione, l’Abruzzo non può più attendere», conclude.