Crisi Comune Celano. Baruffa (Prc): «Cosa deve accadere per ridare al paese lealtà e verità?»
CELANO – A quaranta giorni dallo scoppio dell’inchiesta che ha praticamente azzerato la giunta comunale di Celano, interviene il segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Vittoriano Baruffa che si chiede cosa aspettino i consiglieri della maggioranza a restituire la parola ai celanesi.
Baruffa analizza quanto avvenuto in queste ultime settimane, dentro e fuori il Consiglio comunale, i troppi silenzi e i tentativi di minimizzare l’accaduto, è conclude facendo appello alla necessità di restituire a Celano lealtà e verità.
Così il segretario celanese di Rifondazione Comunista: «A distanza di 40 giorni dagli arresti che hanno interessato il Comune di Celano, e che hanno sconvolto l’intera Marsica ed ovviamente la mia Celano, è mio dovere tornare sull’argomento. È mio dovere ma dovrebbe essere un dovere morale per tutti i cittadini denunciare i fatti che si sono susseguiti come ho detto dal 24 febbraio scorso.
Sembra di vivere una situazione surreale, a dir poco Kafkiana. Agli arresti prima e alle pesanti sentenze del Tribunale del Riesame, nelle quali il primo e secondo Cittadino sono stati Esiliati dal proprio comune, cosa che ai tanti accoliti di turno è sembrata cosa di poco conto, si sta assistendo giorno dopo giorno a continui depistaggi morali da parte di tanti, in primis di diversi cittadini che, oserei dire immorali, giorno dopo giorno gettano fango si chi la pensa diversamente e sui cittadini onesti che non hanno paura di dire la verità denunciando senza se e senza ma.
Fino a qui possiamo anche starci, anche perché capiamo che chi non ha mai sudato per il proprio futuro, ritrovarsi senza terra sotto i piedi può essere spiazzante, quello che invece mi preoccupa sono le continue menzogne dell’attuale maggioranza che giorno dopo giorno non fa altro che minimizzare l’accaduto trincerandosi dietro ad una compattezza di facciata, solo per mantenere la poltrona.
Si è proprio così. Il periodo è particolare, e magari camminiamo su di un terreno minato, anche perché ci sono di mezzo amicizie e parentele, ma proprio per etica e per morale non dobbiamo avere timore di dire le cose, di dire la verità sempre e comunque.
Sia nel Consiglio Comunale deserto di sabato 27, sia in quello di martedì 30 marzo scorso, la Maggioranza si è mostrata arrogante ma soprattutto spaccata, spaccata perché già alle defezioni nelle surroghe per il rimpiazzo del vice sindaco Piccone e dell’Assessore Marianetti, con le rinunce per le quali mi congratulo sotto un punto di vista etico, con Ciccarelli e Montagliani vi è stata in entrambi i casi l’assenza del consigliere Taccone. Arrogante perché negli stessi Consigli si è più volte peccato di superbia proprio nel tentare di fare vedere chissà che cosa, chissà quale unità, quando tutti hanno potuto constatare il definitivo scollamento di questa pseudo maggioranza.
Senza soffermarmi sulla continua e troppo ovvia parzialità del Presidente del Consiglio comunale, la dottoressa Morelli, e nell’entrata dei nuovi surrogati Iacutone e Fidanza persone rispettabili ma che comunque avrebbero fatto bene a non accettare visto che, a loro dire, sono stati mossi da spirito di sacrificio e lealtà verso il paese e quindi appunto per questo bastava dire no.
Vogliamo sapere, o meglio, vorrei sapere di cos’altro abbiamo bisogno affinché il Sindaco di dimetta; vorrei sapere di cos’altro abbiamo bisogno affinché gli esponenti della Maggioranza si dimettano; di cos’altro abbiamo bisogno affinché gli esponenti della Maggioranza prendano le distanze sia dagli Amministratori più longevi, che in questi anni non hanno fatto nulla per vigilare e lo diciamo perché sembra che siano caduti dalle nuvole, sia dai nuovi arrivati, i nuovi eletti, visto che ad oggi ancora non dicono una parola e non prendono le distanze da questo modo di amministrare che ha paralizzato Celano per 20 anni a beneficio di pochi e ai danni dei meno abbienti. Celano ha bisogno di verità, Celano ha bisogno di lealtà».