Crisi LFoundry di Avezzano. La Fim-Cisl chiede: «Quale tecnoscienza nel futuro della LFoundry?»

AVEZZANO – Crisi alla LFoundry di Avezzano, pesante documento, una sorta di atto di accusa alla dirigenza aziendale, della Fim-Cisl di Avezzano.

Mille e più le domande che gli uomini del coordinatore territoriale Antonello Tangredi hanno posto, nel documento che vi proponiamo, all’Ad Marcello D’Antiochia e all’intero gruppo dirigente, cinesi della Spark subito dopo l’Ad.

Questo il documento diffuso dalla Fim-Cisl della Marsica:

«Le seguenti considerazioni vogliono essere spunti di riflessione per i dipendenti e, base di partenza per un possibile confronto con la Direzione aziendale che, potrebbe iniziare il 18.01.2022.

 Strategia industriale del Medio Periodo:

  • In che direzione si sta andando?
  • Il mercato dell’automotive è in crisi per la mancanza di dispositivi a semiconduttore, eppure la Direzione aziendale punta ai dispositivi power-mos: Perché?
  • I numeri per la fabbricazione dei power-mos, prevedono scenari occupazionali “non consolanti”, rispetto ad oggi: quindi, perché, questa scelta?
  • Qual è il “disegno dell’azienda?
  • Quale scenario ha in mente?
  • Quante risorse-investimenti, sono state realisticamente destinate alla Ricerca, all’ adeguamento degli impianti e allo sviluppo, per il prossimo biennio?
Antonello Tangredi

Pare, purtroppo che, all’orizzonte non siano in vista neanche alleanze industriali e tecno-scientifiche per mantenere ed ampliare quote di mercato e, meno che mai, la volontà ricorrere al PNRR o ad altre forme di finanziamento pubblico: questo è il quadro desolante che, vorremmo provare a ribaltare;

1. Dimensione occupazionale:

Oramai è una fabbrica di “veterani” e, quindi, sarebbe da ipocriti nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi.

  • Quanti dipendenti si contavano 20 anni fa?
  • Quanti, oggi?
  • Quanti precari sono passati negli ultimi 16 anni?

E’ innegabile che, il numero di posti di lavoro stabile sia sceso drasticamente ed è altresì innegabile che, a fronte di questa perdita di posti e, soprattutto di Competenze, questa Direzione abbia un atteggiamento di indifferenza o, peggio, di incoraggiamento!

L’esterno dello stabilimento LFoundry ex Micron di Avezzano

Invito ad una riflessione: “se avessimo un’azienda, e tenessimo al Suo futuro, saremmo indifferenti se, un dipendente BRAVO, decidesse di andare via?”

Ovviamente no e, faremmo almeno un tentativo per non perderlo: alla LFoundry, succede il contrario;

  • Stato attuale di preoccupazione per la SICUREZZA:
    – Sono SICURI i posti di lavoro?

Certamente NO, guardando a quello che è accaduto ultimamente!

La cruda realtà è che, lo stabilimento (peraltro vecchio di 32 anni) è un Sito con MOLTI fattori di rischio (classificato anche SEVESO 2), tanto da essere catalogato tra quelli con possibilità di “incidenti rilevanti”! 

  • Cosa è un incidente rilevante?  

Tralasciando i tecnicismi, un incidente rilevante, è la possibilità che accada, appunto, un incidente tale da avere conseguenze sulla salute umana ed ambientale: anche oltre i confini dello stabilimento.

Purtroppo allo stato attuale, la certezza è che, sulla SICUREZZA si sta investendo davvero pochissimo e, questo fattore, ormai, anche fra le maestranze, crea ansia e paura di stare nel posto di lavoro.

Ancora un paio di domande:

  • Il 27 Dicembre, durante il black – out elettrico, è suonato l’allarme?

NO!

La coordinazione durante l’evacuazione è stata all’altezza delle aspettative?

NO!!

  • Si sarebbe potuto fare meglio?

SI!

La SICUREZZA, viene prima del LAVORO !!

4) Relazioni industriali e sindacali:  

In tutte le realtà aziendaliè fondamentale avere rapporti con i lavoratori, ascoltare le esigenze, le richieste ed i suggerimenti di chi “vive la fabbrica”, di chi, con tante difficoltà, vive la quotidianità.

  • Ma come viene gestita quest’ esigenza?

Attraverso la R.S.U. e i R.L.S. che hanno il compito di far sentire, appunto, la voce di TUTTI.

La R.S.U. e i R.L.S., non sono un capriccio o una concessione, ma organismi di rappresentanza frutto di lotte e conquiste di 100 anni nei posti di lavoro.

Alla LFoundry, la Direzione aziendale non riesce a relazionarsi con i rappresentanti dei lavoratori, neanche di fronte a legittime richieste di chiarimento avanzate dal Sindacato nella Sua massima estensione.

L’ azienda risponde in maniera sommaria e senza bussola, senza dare alcuan rilevanza alle istanze.

  • È questo l’atteggiamento che ci si aspetta da un datore di lavoro?

Certamente NO e, allora, è ora di far sentire le voci del dissenso !!
Poi, per carità, le TESI descritte, potrebbero essere smentite da colpi di genio della Direzione aziendale e, a quel punto, si sarebbero scritte solo “sciocchezze” ma, intanto, con questo comunicato, la FIM-CISL e tutto il gruppo Dirigente Sindacale di fabbrica, cerca di aprire una strada di dialogo SERIO per evitare che CHI COMANDA, continui ad alimentare un discorso “fra sordi” e…, intanto la fabbrica si SPEGNE!». DIRETTIVO FIM-CISL + R.S.U. – LFoundry.

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