Cronaca dalla “trincea”. Je mercate, loche sta’ e sempre loche sta’…
Un anno fa doveva finire la “sperimentazione” ma il Mercato del Sabato non riesce a lasciare la zona nord e muore
AVEZZANO – Sembra una battuta da teatro dialettale, di quelle che fan ridere e, invece, è l’atroce realtà che vivono gli ambulanti del mercato del sabato cittadino.
Stamattina, in un giorno che più pieno di pioggia non poteva essere, le immagini rendono conto della tristezza che ha vissuto il mercato, lassù dove è stato relegato da una politica malaccorta e male indirizzata nelle sue scelte dettate solo da una sorta di “forzuta” necessità di stabilire ciò che sia brutto e ciò che sia bello…
S.D., ambulante ormai trentennale, tuona: “Dovevano dare attuazione ad una delibera che avevan detto avrebbe riportato il mercato giù, in centro, e invece ancora nulla! Sanno solo dire e non fare!”
Fa eco M.F. dicendo: “Avevamo fiducia nel Commissario, ma dopo il taglio degli alberi della Piazza del Mercato, abbiam capito tutto…”
Arrivano G.R. e F.D. e completano il quadro: “Stamattina non abbiamo ancora visto neppure i vigili…”
Uno ci prende da parte e ci racconta che stanno cambiando le regole per i posteggi qui al mercato, e pare che qualcuno sia stato fatto entrare dove non doveva e altri hanno avuto limitazioni sul posto da occupare…
Cosa sta succedendo al Mercato del Sabato?
Perché non è stato ritrasferito?
Perché il Commissario non attua ciò che avrebbe anche promesso?
Perché continua ad attuare, anche dove ci sarebbe da decidere diversamente, le politiche stabilite da una amministrazione che è finita dimissionaria e che era nata da una strana vicenda di volatili zoppi?
Ecco come era il mercato questo sabato mattina…
Forse il mercato sta morendo, forse è già morto e non ne vediamo gli ultimi sussulti…
Certo è che come sostenne von Clausewitz, la politica è l’insieme di azioni ed atti tesi a rendere possibili le cose, mentre invece, qui ad Avezzano, la politica è l’insieme di atti che finiranno per scatenare una…guerra!
Quale? Quella della popolazione che, defraudata di tutto, dovrà alla fine ribellarsi…