“Cura Abruzzo”: guida pratica ai 1000€
Avezzano – Finalmente la prospettiva degli aiuti regionali alle famiglie inizia essere realtà e non più una vaga promessa. Allora abbiamo deciso di andare a vedere nelle pagine del provvedimento, per vedere chi e come può averne accesso.
Innanzitutto partiamo dal presupposto che la Regione Abruzzo, al momento, ha un budget limitato di 5 milioni di €. Questi verranno distribuiti per i nuclei familiari, “secondo criteri di priorità per l’assegnazione del contributo, requisiti, modalità e relativi controlli stabiliti con deliberazione dalla Giunta regionale. Il contributo non è cumulabile con il reddito di cittadinanza di cui all’articolo 1 del D.L. n. 4/2019 o altri istitutianaloghi”, fino ad un massimo di 1000€ per nucleo familiare.
Lo scopo di questi sussidi è spiegato nella delibera molto semplicemente dicendo:“Il contributo è finalizzato alla copertura delle spese per l’acquisto di beni di prima necessità, nella misura in cui assicurano servizi strumentali al diritto alla salute o altri diritti fondamentali della persona (alimentazione, igiene, materiali sanitari di sopravvivenza, compresi prodotti igienico- sanitari, farmaci da banco ecc.), o per esigenze di emergenza abitativa, compresa la copertura dei costi per beni primari (canone locazione, canoni acqua-luce-gas).”
Ora, detto il quanto, vediamo a chi sono diretti e le modalità di erogazione. Innanzitutto, il sussidio è vincolato al nucleo familiare, che risponde alle seguenti descrizioni:
– persone legate da vincoli di parentela fino al terzo grado o di affinità fino al secondo grado, anagraficamente conviventi da almeno un anno alla data di presentazione della domanda
– coniugi non legalmente separati
– conviventi di fatto, ai sensi dell’articolo 1, comma 36, della legge 20 maggio 2016, n. 76 (Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze), anagraficamente conviventi da almeno due anni alla data di presentazione della domanda
– figli anagraficamente conviventi con il nucleo richiedente, o figli non anagraficamente conviventi di genitori separati o divorziati destinatari di provvedimenti dell’autorità giudiziaria che prevedono tempi paritetici di cura e frequentazione degli stessi e il rilascio della casa familiare
Il contributo poi stringe ancora un po’ i titoli necessari. Infatti è riconosciuto ai nuclei familiari i cui componenti siano in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’Unione europea, ovvero condizione di stranieri titolari di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ai sensi del decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 3 (Attuazione della direttiva 2003/109/ CE relativa allo status di cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo), o di stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitano una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo ai sensi dell’articolo 40, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e successive integrazioni e modificazioni (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero);
– residenza in Abruzzo al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo;
un valore complessivo, alla data di pubblicazione delle legge regionale (7 aprile 2020), dei depositi presenti sulla totalità dei conti correnti bancari e/o postali intestati ai componenti del nucleo familiare (per la quota parte nel caso di c/c cointestati con soggetti non appartenenti al nucleo familiare) e degli strumenti finanziari dagli stessi posseduti/sottoscritti (salvo buoni e/o titoli vincolati intestati ai minori), non superiore a 2.000,00 euro, incrementato di 1.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al secondo, fino a un massimo di 5.000 euro;
– non essere titolari, a pena di esclusione, della nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata (DIS-COLL), di cui rispettivamente all’art. 1 e all’art. 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, ovvero del reddito di cittadinanza di cui all’articolo 1 del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4;
– non essere titolari, a pena di esclusione, di reddito da lavoro subordinato pubblico o privato (ad esclusione di pensione), ovvero di altre forme di sostegno economico o al reddito erogate da enti pubblici (ad eccezione del contributo di solidarietà alimentare erogato dal Comune ai sensi dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile 29 marzo 2020, n. 658).
Ovviamente, prevedendo il gran numero di richieste che si potrà raggiungere, la Regione Abruzzo ha previsto dei “Criteri di priorità”, che sono i seguenti:
- primi fra tutti i nuclei familiari in cui siano presenti persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza ai sensi dell’allegato 3 al DPCM 5 dicembre 2013, n. 159;
- nuclei familiari con almeno n. 3 figli o altre persone a carico;
- nuclei familiari con n. 2 figli o altre persone a carico;
- nuclei familiari con n. 1 figli o altre persone a carico;
- nuclei familiari composti da due persone senza figli o altre persone a carico;
- nuclei familiari composti da una sola persona.
Questo l’elenco dei destinatari del sussidio che potranno presentare la domanda SOLO PER VIA TELEMATICA attraverso la piattaforma della Regione Abruzzo all’indirizzo internet: app.regione.abruzzo.it/avvisipubblici/
La documentazione necessaria (oltre al modulo sul sito) è la seguente:
– “autocertificazione“ da parte del soggetto richiedente, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000,
– n. 445, attestante il possesso dei requisiti richiesti;
– fotocopia dei documenti d’identità in corso di validità del richiedente e di tutti i componenti il nucleo familiare (esclusi i minori);
– fotocopia del codice fiscale;
– fotocopia del permesso di soggiorno (per i soggetti stranieri)
Sperando di aver aiutato a chiarire il panorama dei sussidi per questa emergenza, al momento la situazione è la seguente. Restiamo uniti, #celafacciamo