Da oggi in funzione nell’ospedale Annunziata Termoscanner donato da giostra cavalleresca
E’ entrato in funzione da questa mattina il primo termoscanner nell’ospedale di Sulmona, attivato all’ingresso dell’ala vecchia. Il termoscanner misura la temperatura corporea delle persone che accedono ai locali dell’ospedale, così da tutelare la sicurezza della salute di tutti. Lo scanner è stato donato all’ospedale dell’Annunziata dall’associazione Giostra Cavalleresca che ha raccolto i fondi tra cittadini ed altre associazioni, tra le quali spiccano quelle di peligni residenti negli Stati Uniti, come Filippo Frattaroli e Domenico Susi. All’inaugurazione hanno preso parte il presidente dell’associazione Giostra Cavalleresca, Maurizio Antonini, il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri e il direttore sanitario dell’ospedale dell’Annunziata, Tonio Di Biase. “L’associazione Giostra Cavalleresca ha pensato di manifestare in concreto la propria solidarietà al mondo della sanità nel momento dell’emergenza coronavirus – ha sottolineato Antonini – parlando con il direttore sanitario Di Biase è stato lui stesso ad indicarci la necessità di un termoscanner per l’ospedale e con la generosità di tante persone e associazioni siamo riusciti in poco tempo a raccogliere i fondi necessari per l’acquisto del macchinario”.
Il principio fisico alla base del funzionamento del termoscanner è la radiazione termica: un corpo che non si trova alla temperatura minima teorica dello zero assoluto emette una radiazione elettromagnetica che corrisponde a una dispersione di energia nell’ambiente: in altre parole un trasferimento di calore sotto forma di radiazioni infrarosse. Queste onde, una volta convogliate su apposite lenti ottiche, sono convertite in segnale elettrico e attraverso un processore (pirometro) sono tradotte in valore numerico: la temperatura in gradi centigradi. Attraverso l’uso di uno strumento come il termoscanner è possibile rilevare a distanza la radiazione termica, direttamente proporzionale rispetto alla temperatura del corpo.
Il presidente della Fondazione Carispaq, Taglieri, ha ricordato che la “Fondazione è intervenuta immediatamente, avendo subito capito la necessità delle strutture sanitarie nell’affrontare l’emergenza”. “Per prima cosa siamo intervenuti con un corposo finanziamento di 150mila euro per l’ospedale dell’Aquila – ha sottolineato Taglieri – con l’esperienza drammatica del coronavirus abbiamo compreso che per il prossimo futuro bisogna puntare ad un sistema sanitario che vada verso la salute pubblica. Anche per l’ospedale di Sulmona faremo un discorso importante che individui una specializzazione particolare da dare a questo ospedale, che lo distingua a livello provinciale, regionale e dello stesso Mezzogiorno, così che ogni ospedale abbia il suo punto di riferimento”. “Mi hanno detto i dirigenti ospedalieri che occorre un altro scanner, per l’ingresso al nuovo ospedale. lo doneremo come Carispaq” ha concluso Taglieri.