Dal Consiglio di Trento ok alla legge “ammazza orsi”: ogni anno se ne potranno abbattere 8. Insorgono le associazioni animaliste
TRENTO – Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato l’altro ieri in tarda serata, con due no (Coppola e Degasperi), 11 astenuti 19 sì, il ddl dell’assessore Failoni sull’abbattimento degli orsi ritenuti “problematici”.
Approvati gli emendamenti di Degasperi (Onda) sull’istituzione del Tavolo grandi carnivori e quello che riserva al solo Corpo Forestale gli abbattimenti degli orsi problematici.
Il testo prevede, per il 2024 e il 2025, in base all’analisi demografica condotta da Ispra nel 2023, che il numero di orsi potenzialmente rimovibili è determinato nel massimo di otto all’anno, di cui non più di due femmine adulte e non più di due maschi adulti. A partire dal 2026, le quote massime andranno ridefinite.
L’aula ha approvato anche l’odg di Vanessa Masè, con 28 sì e 2 astenuti, che impegna la Giunta a chiedere la modifica della normativa statale per consentire a chi frequenta il bosco per motivi professionali di dotarsi dello spray anti orso. Una possibilità che dovrebbe essere concessa anche a chi detiene il porto d’armi e ai membri della Protezione civile impegnate nella ricerca di persone disperse e ferite.
Tra le reazioni animaliste, quella di Oipa, che contempla l’avvio di una procedura Eu Pilot innanzi la Commissione europea e l’impugnazione innanzi al Tribunale di giustizia amministrativa di Trento di ordinanze e decreti del presidente Fugatti nel caso individui singoli esemplari da abbattere, con riserva di ricorrere alla Corte Costituzionale.
Reazioni anche da parte della Lav: “L’approvazione della Legge orsicida viola la direttiva europea, per questo chiediamo a Bruxelles di aprire una procedura d’infrazione contro la Provincia di Trento e il Governo nazionale succube di Fugatti che vuole uccidere 8 plantigradi l’anno e sempre dall’Europa nei prossimi mesi aspettiamo il pronunciamento della Corte di Giustizia di Lussemburgo sul futuro dell’orsa JJ4 che attende ancora di essere trasferita nel rifugio che la LAV ha individuato in Romania”.
“Una vergogna! Non permetteremo – afferma l’Ente Nazionale Protezione Animali – che dopo M90 altri sette orsi vengano uccisi. Ci rivolgiamo alla premier Giorgia Meloni per chiedere al Governo di intervenire e impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale , affinché si pronunci sullo scempio normativo voluto da Fugatti per armare i fucili contro gli orsi. Orsi che, fino a prova contraria, sono ancora una specie particolarmente protetta dalle norme europee e da quelle italiane. Chiediamo che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, faccia da capofila in questo intervento del Governo, un atto che consideriamo necessario, un dovere morale e istituzionale da parte del Governo. Ministro che recentemente aveva finalmente preso posizione sulla necessità di una seria politica di prevenzione da parte della Pat, come nel caso dell’adozione a tappeto dei cassonetti anti-orso”.
“Il DDL “ursicida” – continua Enpa – è un provvedimento di inaudita crudeltà che autorizza a sparare nel mucchio e che rappresenta una serie e concreta minaccia alla conservazione della specie. Come Enpa ci mobiliteremo in ogni sede e con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Per questo se il Governo non intendesse impugnare questa orribile ed inaccettabile legge siamo già pronti a rivolgerci all’Unione europea. E questo, ovviamente, significherebbe la probabile apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia per la violazione della Direttiva Habitat. Una scelta quindi che, non solo affermerebbe la colpevole inerzia dei nostri politici ma comporterebbe, anche, pesanti conseguenze per i cittadini italiani che sarebbero esposti alle salatissime multe di una procedura di infrazione. Un insulto ai numerosissimi italiani che amano gli animali e che vorrebbero che piuttosto il Governo cambiasse rotta e adottasse una serie politica di tutela”.