Daniele Nardi e lo Sperone Mummery. Sabato a Roccavivi con il CAI.
ROCCAVIVI- Sabato prenderà il via il Terzo appuntamento della rassegna cinematografica promossa dal CAI Valle Roveto. L’appuntamento è alle ore 15:00 a Roccavivi presso i Locali della Pro Loco.
Sarà un pomeriggio particolarmente intenso, che si aprirà con la presentazione del libro “La via perfetta. Nanga Parbat: Sperone Mummery” di Daniele Nardi ed Alessandra Carati e terminerà con la proiezione del film “VERSO L’IGNOTO”, omaggio al grande alpinista italiano Daniele Nardi.
Ma chi era Daniele Nardi? E cos’è lo Sperone Mummery?
Daniele Nardi, nato a Sezze, è il primo alpinista, al di sotto del Po, ad aver scalato l’Everest e il K2. Nel 2002 ha toccato gli 8.000 sul Cho Oyu e negli anni successivi ha scalato l’Aconcagua e ha realizzato in velocità la salita Middle dello Shisha Pangma ed il concatenamento del Broad Peak con il Nanga Parbat. Era un fotografo naturalistico, scrittore ed Ambasciatore per i diritti umani nel mondo.
Il 9 marzo del 2019 Daniele Nardi, insieme al collega Tom Ballard, hanno intrapreso il tentativo di scalare il Nanga Parbat passando per il centro della montagna, attraverso l’inviolato sperone Mummery, chiamato così in ricordo di Albert Frederick Mummery, coluì che, nel 1985, tentò per primo di scalarlo e dove trovò la morte insieme a 4 compagni.
Daniele Nardi sul Nanga Parbat c’era stato per ben 4 anni. Era stato sulla via kinshofer un versate gigantesco della montagna a 50° sotto zero. Il desiderio dell’alpinista italiano era quello di omaggiare l’alpinista “Mummery” considerato il papà dello stile “alpino”, che prevede la scalate delle montagne in velocità e con poca attrezzature.
Daniele era appassionato dall’uomo e alpinista Frederick, dalla sua storia incredibile e voleva ripercorrere le sue orme e superarlo, conquistando per primo la vetta del Nanga Parbat attraverso quello sperone durante la stagione invernale .
Daniele Nardi e Tom Ballard erano due degli alpinisti più esperti e preparati al mondo avevano conquistato più volte le vette più alte, aperto nuovi tracciati e innovato l’alpinismo d’alta quota. Nonostante l’esperienza dopo giorni senza avere notizie le sagome dei due venero identificate a 5.900 metri, morti durante quell’impresa, mentre tentavano di lasciare un segno nella storia dell’Alpinismo e fissare in cima la bandiera della “Gioventù per i diritti umani”.
In un intervista televisiva qualche giorno prima della partenza per il Pakistan Daniele Nardi disse: “Se dovessi morire voglio essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, e che non si è arreso. Mio figlio deve sapere che sono una persona che non si è mai arresa e che ha lottato per la pace, per un mondo migliore per far si che questa non sia solo un idea ma diventi realtà”.
Un appuntamento imperdibile quello di Sabato a Roccavi. Una rassegna che continua a far conoscere le potenzialità del nostro territorio, attraverso esperienze di vita, curiostà ed i racconti degli ospiti.
La Valle Roveto con le sue montagne, i suoi sentieri ed meravigliosi paesaggi è apprezzata da tutti coloro che hanno la possibilità di viverla anche solo per poche ore.
Sempre più appassionati della montagna, della natura e del trekking si rivolgono alla Valle Roveto per scoprire nuovi itinerari e vivere giornate immersi nella natura.
Entusiasti del successo della rassegna i membri del CAI e tutti gli organizzatori che sperano di incentivare tutte le realtà, sia pubbliche che private, ad interconnettersi e scommettere sul turismo di montagna.