Danni ai coltivatori per la peronospera. Pietrucci (Pd): «Il Fucino ancora una volta abbandonato e tradito»

AVEZZANO – Danni per lo stato di calamità agli agricoltori colpiti dalla peronospera, l’esclusione del Fucino fa alzare i toni della polemica, soprattutto in questa fase politica.

Sulla questione, con un attacco preciso all’assessore regionale Imprudente e al ministro Lollobrigida, è il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, che parla di un Fucino, e dei suoi coltivatori, ancora una volta abbandonato e tradito.

«Sono sei mesi che denunciamo in tutte le sedi possibili l’abbandono del Fucino e degli agricoltori fucensi da parte del governo regionale e centrale.

Sono mesi che l’assessore Imprudente tenta di sconfessare quello che oggi è diventato realtà con il Decreto a firma del ministro Lollobrigida nel quale vengono riconosciuti i danni da peronospora solo al comparto vitivinicolo, escludendo e condannando a morte il settore ortivo e pataticolo che pure, nella primavera del 2023, aveva subito i maggiori danni a causa di questo fungo.

Pierpaolo Pietrucci

Un Decreto, tra l’altro, di sapore esclusivamente elettorale rivolto per questo alle zone a più alta densità abitativa, ma senza alcun riferimento alle risorse finanziarie stanziate.

La visita di Lollobrigida ci consegna la lettura di due realtà, la difficoltà di questo centrodestra regionale sul comparto agricolo, ma anche il fallimento dell’azione politica del Vicepresidente Emanuele Imprudente, che ieri ha dovuto ribadire davanti al Ministro quello che era stato costretto a dichiarare, incalzato dalla nostra opposizione, già ad ottobre scorso: sul Fucino ci va messa ancora una pezza. 

Tutto questo avviene in un contesto assolutamente negativo con un mondo dell’agricoltura in rivolta: i viticoltori sull’orlo del baratro e un territorio, quello del Fucino, che attende ancora la messa in opera del progetto di irrigazione sul quale ancora non viene data opportuna spiegazione della sottrazione dei fondi necessari da parte di questa Giunta e di questa maggioranza regionale.

Quanto può ancora reggere lo spauracchio della carne sintetica e della farina di grilli se poi lo stesso governo abbandona una delle maggiori produzioni nazionali ortofrutticole, se il Fucino, ribattezzato per quantità e qualità, l’orto d’Italia, viene svilito e boicottato?».