Delitto di Pescara, autopsia conclusa: Thomas è morto per lesioni ai polmoni. “Intento di farlo soffrire e ucciderlo”
PESCARA – Le lesioni che hanno provocato la morte di Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso domenica scorsa nel parco “Baden Powell” di Pescara, hanno interessato entrambi i polmoni e hanno provocato uno shock emorragico irreversibile.
Queste le prime informazioni che trapelano dopo l’autopsia eseguita dal medico legale Christian D’Ovidio, alla presenza del collega Ildo Polidoro, perito di parte della famiglia della vittima.
Confermato il numero di colpi emerso in sede di ispezione cadaverica, 25.
Il ragazzo, stando alle prime informazioni, sarebbe morto rapidamente. L’esame autoptico, definito lungo e complesso, è durato sei ore.
È stato necessario identificare le singole lesioni e, a quanto si apprende, è stato possibile ricostruire in modo chiaro la dinamica, le cause della morte e quali siano stati i colpi letali.
Eseguiti, come da prassi, i prelievi di campioni per gli esami di laboratorio. Il medico legale rimetterà la sua relazione alla Procura presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila entro 60 giorni.
L’unico vero intento è stato “quello di cagionare sofferenza e morte”. E’ un passaggio del provvedimento con cui il gip del Tribunale dei Minori dell’Aquila ha convalidato il fermo dei due 16enni ritenuti responsabili dell’omicidio di Thomas Christopher Luciani, 17 anni da compiere, brutalmente ucciso con 25 coltellate, domenica scorsa, nel parco ‘Baden Powell’ del centro di Pescara, per un debito di 250 euro legato allo spaccio di droga.
Per entrambi i ragazzini, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, il giudice ha disposto la custodia in un istituto per minori. Il quadro indiziario, scrive il gip Roberto Ferrari, fa “risaltare come causa determinante dell’azione sia l’impulso lesivo, quello di provocare sofferenza e uccidere un essere umano”.
Un atroce delitto per ‘futili motivi’, circostanza che è contestata ai due minori (non la premeditazione)e che se confermata in sede processuale, considerato che per i minorenni non è previsto l’ergastolo, potrebbe portare ad applicare, come da procedura, attenuanti e misure alternative.
“Il ragazzo è sotto choc, assente, freddo alle emozioni, ma credo sia normale, è un ragazzino che forse sta capendo di aver fatto una cosa più grande di lui” afferma, al termine dell’udienza di convalida, l’avvocato Marco Di Giulio, che assiste uno dei due minorenni.
Intanto, dalle testimonianze dei ragazzini coinvolti, emergono altri dettagli di quel pomeriggio di violenza.