Denuncia del Nursind: “Grave criticità nel Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’ospedale San Salvatore di L’Aquila”
L’AQUILA – Reparto sovraffollato con carico di lavoro ingestibile a tutto danno del personale medico e sanitario, degli altri degenti e di tutta la popolazione del comprensorio.
Questa, in estrema sintesi la denuncia che parte dal sindacato Nursind, in merito alle condizioni in cui verserebbe il servizio di psichiatria nell’ospedale San Salvatore di L’Aquila.
Il sindacato senza mezzi termini che, nel caso la dirigenza della asl1 non intervenisse adeguatamente, il Nursind non esiterà ad attivare lo stato di agitazione e, se necessario, il ricorso allo sciopero.
Questa la nota di Samantha Boccia per il Nursind rivolta alla Asl1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila.
“Pur a conoscenza di positive e condivisibili iniziative assunte dal Corpo medico, questa O.S. non poteva non intervenire a propria volta a tutela degli operatori dell’U.O. di Psichiatria del P.O. dell’Aquila, ma anche degli stessi assistiti di quel reparto ed anche di tutti gli altri degenti del P.O. dell’Aquila, atteso che le patologie psichiatriche, non adeguatamente controllabili, possono ripercuotere i loro effetti anche sui degenti di altri reparti e sfociare in episodi pericolosi.
È ormai annosa e mai risolta la problematica dell’eccedenza del numero di malati psichiatrici ricoverati nel Reparto ospedaliero rispetto al numero di posti letto di cui questo è dotato: da ciò discende per un verso un ingiusto e talora insostenibile sovraccarico di lavoro del personale, peraltro già insufficiente rispetto allo standard assistenziale che grava ordinariamente sul reparto; per altro verso espone il personale stesso, ma anche gli altri degenti, alle conseguenze dannose di cui non rari episodi di cronaca collegati alla malattia mentale ci informano.
Questa O.S. chiede alla Direzione di prendere coscienza della gravità di questa situazione e, pur auspicando soluzioni concordate ed adeguate, non nasconde la determinazione di avviare ogni necessaria forma di lotta a tutela dei lavoratori, ma anche dei degenti di quella e delle altre U.O.
A tal fine annunciamo che in caso di mancato riscontro e ancor più della mancata adozione delle misure necessarie, sarà attivato percorso conflittuale a mezzo della proclamazione dello stato di agitazione e, se del caso, dello sciopero”.