Denuncia di Filcams-Cgil e addette alla mensa del carcere dell’Aquila: «Lavorare tanto e con turni disagevoli. Ma pagate quando capita»
L’AQUILA – Lavorare tanto, lavorare in qualsiasi momento, lavorare in turni a dir poco fantasiosi, ma in compenso ricevere lo stipendio un po’ a… sorpresa, per non dire altro.
Questa l’estrema sintesi della denuncia che la Filcams-Cgil L’Aquila, diretta da Luigi Antonetti, ha presentato alla direzione del carcere aquilano, inerente il trattamento delle dipendenti della mensa dell’istituto.
Servizio mensa affidato, come di prammatica ormai, come potrebbe essere diversamente, ad una ditta esterna.
Questa la nota della Filcams-Cgil dell’Aquila.
«La scrivente organizzazione sindacale denuncia con forza i fatti che continuano ad accadere e che vedono coinvolte delle lavoratrici che operano nell’appalto mensa delle carceri di L’Aquila.
I fatti che le lavoratrici denunciano, unitamente alla scrivente organizzazione sindacale, sono rivolti in modo particolare ad una cattiva organizzazione del lavoro.
Stravolti i diritti delle lavoratrici, assegnate a dei turni ed orari di lavoro impropri, a tal punto da dover ricorrere ad una denuncia presso l’Istituto Territoriale del Lavoro.
Inoltre si denuncia anche il mancato rispetto dei termini di pagamento degli stipendi che avviene, ormai da consuetudine, ogni fine mese anziché entro il 6 di ogni mese come da previsioni contrattuali di settore.
Ci dispiace far presente che la committente Casa Circondariale di L’Aquila è ben a conoscenza di certe dinamiche e più volte abbiamo anche chiesto di vigilare affinché la società Slem Srl rispetti i tempi di pagamento nei modi previsti dal vigente CCNL di settore, o in alternativa di fare un pagamento diretto stornandolo dalle relative fatture dovute alla società Slem Srl.
È una cosa inaudita che un’azienda in regime di appalto possa fare ciò che vuole delle regole che normano i contratti collettivi del lavoro, in modo particolare se dentro un appalto pubblico, creando una sorta di discriminazioni tra i lavoratori con la consapevolezza silente anche da parte del committente che sembra incapace di far rispettare le più semplici regole ad un soggetto esterno in tale appalto». Filcams-Cgil di L’Aquila, Luigi Antonetti