Diocesi dei Marsi. Sabato 23 gennaio verrà ordinato diacono il seminarista Umberto Di Pasquale
LUCO DEI MARSI – “Il diacono è insieme apostolo e servitore. Chi annuncia Gesù è chiamato a servire e chi serve annuncia Gesù”. Queste parole di Papa Francesco possono ben spiegare il gioioso clima che sta vivendo la Diocesi dei Marsi in occasione dell’ordinazione diaconale del giovane luchese Umberto Di Pasquale.
La liturgia, nel pieno rispetto delle norme anti covid-19, si svolgerà sabato 23 gennaio alle ore 17 nella parrocchia d’origine di Umberto, ovvero nella parrocchia di San Giovanni Battista in Luco dei Marsi guidata da don Giuseppe Ermili. Presiederà la Santa Messa mons. Pietro Santoro vescovo dei Marsi che per imposizione delle mani e tramite la preghiera consacratoria ordinerà Umberto diacono. La funzione religiosa si potrà seguire sulla pagina Facebook della Diocesi di Avezzano.
Umberto Di Pasquale ha 36 anni e una laurea in economia: frequenta l’ultimo anno del Seminario Regionale San Pio X di Chieti e svolge il servizio pastorale nella parrocchia dello Spirito Santo in Avezzano sotto l’attenta guida di don Antonio Salone.
Abbiamo chiesto ad Umberto quali sono le sensazioni che sta provando in questi giorni nell’attesa di esser ordinato diacono. E nella sua grande dolcezza emerge una grande fede ed una profonda spiritualità che si percepiscono anche nelle parole che vi stiamo per riportare.
“Sto per abbracciare quella che è la Chiesa – afferma Umberto Di Pasquale – che mi sovrasta, che mi supera come idea di concezione e a cui mi sento piccolo e nello stesso tempo amato. Amato perché entro a far parte del collegio diaconale che ho avuto modo, nel tempo, di conoscerlo bene: e poi, nello stesso tempo, nel collegio dei presbiteri per collaborare con loro. I sacerdoti mi hanno aiutato moltissimo e soprattutto mi hanno sostenuto dandomi molti consigli penso a Don Claide che mi ha sempre sostenuto, a Padre Nando Simonetti, a don Enzo Massotti, a don Gabriele Guerra e a don Emidio Cerasani. Ai tanti volti che hanno contraddistinto e contrassegnato la mia figura sacerdotale e nello stesso tempo mi hanno permesso di sentirmi amato e poi di poter amare. Poi sono contento perché riesco nel percepire l’amore delle persone della comunità di Luco dei Marsi: loro stanno rispondendo in modo bellissimo e sento di ridare, nel mio servizio, tutto l’amore che mi stanno dando”.