Diritto alla salute e ad una efficiente sanità pubblica. Protesta della Cgil davanti all’ospedale di Sulmona
SULMONA – Partecipazione di massa, nonostante il periodo, ed estremamente sentita, questa mattina, davanti all’Ospedale di Sulmona, alla manifestazione indetta dalla Cgil provinciale, la seconda in poche settimane dopo quella di Avezzano, per chiedere la tutela dell’assistenza sanitaria, unitamente a quella degli operatori sanitari, nell’Abruzzo interno.
Dopo i disastri registrati nella fase acuta della pandemia all’Ospedale di Avezzano, ora c’è da registrare un progressivo depauperamento dell’Ospedale di Sulmona, altro importante presidio della provincia aquilana, in particolar modo per le comunità della Valle Peligna e dell’Alto Sangro. Punto nascita chiuso, personale o rimpiazzato e addirittura inviato in altre strutture. A tutto questo, quindi, la Cgil ha deciso di dire “Stop” e, dopo le denunce delle settimane scorse, ora il sindacato è passato alla protesta.
Questa la nota della Cgil provinciale e delle sue categoria legate al mondo della sanità: «Esprimiamo grande soddisfazione per la partecipazione alla odierna manifestazione tenutasi innanzi l’Ospedale dell’Annunziata di Sulmona che ha visto l’adesione di Sindaci, Partiti Politici, associazioni, cittadine, cittadini e lavoratrici e lavoratori che con noi rivendicano un Servizio Sanitario Pubblico efficace, efficiente di prossimità vicino ai bisogni del territorio.
Tutti i partecipanti, nel riconoscere l’importante lavoro svolto dal personale della Sanità, hanno però protestato contro il senso di abbandono da parte dei vertici della ASL e dalla Politica Regionale durante tutto il periodo di Emergenza sanitaria che ha colpito le nostre comunità. Abbandono e disinteresse che si abbatte sul territorio Peligno Sangrino ormai da più di un decennio e che vede nella paventata chiusura del Punto Nascita di Sulmona uno dei tanti effetti delle scellerate scelte politiche dei tagli lineari.
E’ necessario uscire dalle logiche di bilancio e restituire tramite nuovi investimenti il giusto slancio per la ripresa dei servizi essenziali. E’ necessaria la riqualificazione dell’Ospedale Peligno in DEA di I livello affinché ci sia una inversione di tendenza della progressiva compressione dei servizi e, dunque, della diminuzione delle prestazioni sanitarie causata esclusivamente dalla carenza del personale e dall’accorpamento di UU.OO. Ad oggi la Politica Regionale ancora non attua il piano della riorganizzazione della rete ospedaliera, né tantomeno ha avviato il potenziamento della rete di assistenza socio sanitaria territoriale.
Chiediamo immediatamente alla Regione Abruzzo ed alla ASL di provvedere alla programmazione dei necessari interventi in termini di personale e strumentazione ed un immediato provvedimento del mantenimento e potenziamento del Punto Nascita, assumendosi, finalmente, la responsabilità di una scelta a tutela della collettività. Chiediamo alla stessa Regione la riqualificazione del Nosocomio Peligno in Ospedale di I Livello. Queste sono le priorità per poter riconsegnare la necessaria dignità alle persone che vivono nei nostri territori e che non meritano il protrarsi di una condizione di incertezza riguardo la garanzia delle prestazioni sanitarie. Il miglioramento delle prestazioni sanitarie passa attraverso la riorganizzazione finalizzata al soddisfacimento dei bisogni delle nostre comunità, ed è urgente, pertanto, l’integrazione delle prestazioni Ospedaliere e Territoriali per la definizione di un sistema socio sanitario oggi carente.
Per tale finalità è necessario istituire immediatamente le CASA della SALUTE. Dopo le denunce, ci sono le manifestazioni e dopo le manifestazioni ci sono le azioni democratiche. La situazione è di tale gravità che non c’è più tempo da perdere. Ora servono fatti concreti ed atti di coraggio. “Se parliamo di fare il possibile, sono capaci tutti. Il compito della politica è pensare l’impossibile. Solo se pensi l’impossibile hai la misura di quello che puoi cambiare”». (Pietro Ingrao).
E davanti ai cancelli dell’ospedale sulmonese c’era anche il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci che così ha argomentato sulla situazione della sanità delle aree interne della regione: «Ero davanti all’Ospedale di Sulmona, questa mattina, raccogliendo l’appello della CGIL provinciale ad una mobilitazione sociale e istituzionale per scongiurare la chiusura del Punto Nascita, perché l’Ospedale di Sulmona sia classificato di I Livello, per l’assunzione di nuovo personale, il potenziamento delle attività sanitarie di prossimità e l’attivazione della Casa della Salute. Ero a Sulmona – come 15 giorni fa ero all’ingresso dell’Ospedale di Avezzano – per condividere una battaglia sacrosanta in difesa della sanità pubblica della provincia dell’Aquila e in solidarietà col personale medico, infermieristico e assistenziale che da un anno affronta a “mani nude” un’epidemia drammatica in assenza di un adeguato impegno della Regione. L’allarme del sindacato è tanto più urgente e angosciante, a fronte dell’inerzia della Giunta Marsilio, degli errori commessi durante la pandemia, dell’incapacità del manager della ASL1, delle difficoltà che assillano ogni struttura, colpiscono gli utenti, mettono a repentaglio la salute dei cittadini. Soprattutto ora che il Coronavirus – nonostante la lenta vaccinazione in atto – continua a mietere contagi e vittime arrivando a stressare il sistema sanitario abruzzese. A rendere urgente una risposta politica e istituzionale è poi la clamorosa incapacità di programmazione della Regione. L’ultima triste dimostrazione è la bozza di Rete ospedaliera presentata al Governo: l’ennesimo bluff della Giunta di centrodestra che, in due anni di lavoro, è riuscita a scrivere un documento che non decide, pieno di rinvii e contraddizioni, fatto apposta per essere bocciato dal Governo nazionale. Uno sfregio anche per Sulmona, dove la Regione non ha fatto nulla per garantire il mantenimento del Punto nascita (bisognava attivare una guardia attiva anestesiologica e pediatrica, le reti del sistema di trasporto materno assistito e del sistema di emergenza del neonato) e scrive appena 6 righe per motivare il Dea di I° livello dimostrando di non crederci affatto. E tutto ciò mentre sono congelati oltre 500 milioni per l’edilizia sanitaria all’Aquila, Teramo, Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano. Ora più che mai è necessario battersi per dare forza alla sanità pubblica e territoriale. Io lo farò».
Questo invece il comunicato diffuso dalla direzione regionale del Pd Abruzzo: «Sosteniamo con convinzione la manifestazione della Cgil contro la chiusura del punto nascita di Sulmona ed esprimiamo vicinanza ai lavoratori e alla comunità”: lo dichiara Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese. Per Fina “l’amministrazione regionale dovrebbe cominciare a parlare la lingua della serietà e della verità e smetterla di utilizzare ogni situazione per accampare scuse e costruire propaganda. Il mantenimento del punto nascita a Sulmona, e con esso in generale il rafforzamento del presidio, passa per l’impegno e l’efficienza delle azioni in campo sanitario, le cui responsabilità sono della Regione, che deve fare ciò che è necessario».
Così il Consigliere regionale M5S Giorgio Fedele, anche lui presente, questa mattina, alla manifestazione indetta dal sindacato in difesa del punto nascita di Sulmona: «Questa mattina ho partecipato alla manifestazione indetta dalla CGIL per salvare il punto nascita di Sulmona, un servizio che va garantito in sicurezza e che richiede tutto l’impegno istituzionale necessario. Un impegno però che non trova riscontro nell’azione del governo Marsilio. La Regione Abruzzo, a trazione Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha tutti gli strumenti per intervenire in maniera risolutiva ed è l’unica che può farlo, ove lo volesse, garantendo la necessaria sicurezza delle partorienti. Quello a cui invece continuiamo ad assistere è un inutile quanto dannoso scaricabarile nei confronti del Ministero, che non ha competenza al riguardo. Il parere da ultimo intervenuto sulla richiesta di deroga è stato infatti emesso dal “Comitato Percorso nascita Nazionale”, un organo squisitamente tecnico, chiamato a valutare gli investimenti e l’organizzazione adottata da Regione Abruzzo. Due aspetti, questi, sui quali la maggioranza Marsilio ad oggi non ha fatto nulla. Se il centrodestra ha realmente intenzione di dar seguito alle promesse fatte, smetta con la vuota propaganda ed inizi con l’investire sul personale sanitario».