Disciplinare Pnalm sull’utilizzo dei sentieri, Di Pirro: “Chiediamo la revoca immediata”.
PNALM- Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è ricco di itinerari che, immersi nell’Appennino, consentono di effettuare suggestive escursioni in montagna di varia difficoltà e adatti a tutti, dagli amanti del trekking, al Nordik Walking dal turismo in cerca di una ricarica d’ossigeno ai professionisti sportivi.
La possibilità è grande e si possono scegliere sentieri e percorsi che conducono alla scoperta di paesaggi mozzafiato, con una grande varietà di flora e fauna e Borghi meravigliosi in cui rifocillarsi alla partenza e al termine della fatica.
I recenti interventi a tutela dell’Orso Bruno marsicano, del camoscio e in generale di tutta la Fauna del Parco, al fine di assicurare le migliori condizioni di tutela per gli animali, disposti dall’ente Parco, hanno suscitato non poco malcontento e alcuni gruppi di cittadini si stanno organizzando per protestare contro quelle che, a loro dire, sono imposizioni troppo stringenti e non necessarie.
Una situazione nata alla luce della pubblicazione del disciplinare in materia di accessibilità e di fruizione turistica dei sentieri del Pnalm che è stata adottata dalla Direzione dell’Ente Parco lo scorso 27 Luglio e che, nel periodo estivo, ha indicato limitazioni molto dettagliate sull’utilizzo dei sentieri del parco, come per esempio l’accesso solo ed esclusivamente a piedi, purché accompagnati da una guida autorizzata dal Parco, l’assoluto divieto di avvicinare e disturbare o attrarre la fauna e il divieto di tutte le escursioni notturne finalizzate all’osservazione di esemplari di orso marsicano o lupo ed i relativi appostamenti e/o inseguimenti, in qualunque forma e con qualunque mezzo.
Duro l’intervento di Silvano Di Pirro che ha dichiarato che :”Il disciplinare adottato dalla Direzione dell’Ente Pardo, è un gravissimo e arbitrario atto che riporta di venti anni indietro i rapporti fra comunità locali e Ente Parco. I cittadini nativi e residenti del Parco sono gli unici soggetti portatori e beneficiari dei diritti di Uso Civico, pertanto tutte le determinazioni che limitano e che comprimono questo inalienabile diritto vanno preventivamente concordate con le Comunità locali”.
Il problema sta nel conflitto di adozione di atto su questa materia che secondo Di Pirro non può essere adottato unilateralmente dalla Direzione dell’Ente Parco senza la consultazione preliminare delle comunità locali.