Docente positivo al Covid all’Artistico di Avezzano. Ma a qualcuno piace il caso. E il… caos
Prof. positivo al “Bellisario” dove scatta il piano anti-Covid. Polizia arrivata come da protocollo. Scuola già interamente sanificata. Due classi in quarantena precauzionale. Avviata la Didattica a Distanza
AVEZZANO – Abbiamo atteso a lungo prima di scrivere di questa vicenda perchè riteniamo che si debba procedere con cautela e, soprattutto, perché tutto serve tranne che il sensazionalismo e la notiziona strillata a tutti i costi.
I fatti sono di questa mattina e procediamo seguendo la costruzione classica del giornalismo. Un professore dell’istituto avezzanese è risultato positivo al Covid. La notizia, ovviamente, si è subito sparsa e i ragazzi, che dovevano entrare, in molti si sono fatti riportare a casa o hanno preso immediatamente i mezzi per tornare indietro, oppure hanno chiamato per andare via. In pochi sono entrati e una ventina ha atteso all’esterno per avere notizie più certe e decidere il da farsi. Nel mentre la dirigente dell’istituto, la professoressa Anna Maria Fracassi, ha subito chiamato la ditta per far effettuare la sanificazione dell’intero istituto. Procedura avviata alle 14 e conclusa in serata. Sanificati tutti gli spazi, dalle aule, ai laboratori, dalla palestra ai bagni, dagli uffici alle sale e via dicendo. Quindi è iniziata la relazione con la Asl1 che ha immediatamente messo in moto il sistema. Due classi sono state poste in quarantena di precauzione e saranno sottoposte a tampone. Di conseguenza è stata fatta scattare anche la Didattica a Distanza.
La Polizia, tanto per chiarire, non è giunta sul posto per presunti quanto inesistenti assembramenti o per qualche momento di tensione, ma semplicemente perché è lo stesso protocollo che lo prevede. Una volta accertato che tutto stava procedendo come disposto dalle linee guida ministeriali, gli agenti hanno lasciato la scuola.
Questi i fatti e, mentre a qualcuno piace montare il caso, e il caos, a noi piace riportare i fatti nudi e crudi, far notare come il sistema abbia reagito all’emergenza e che, in tempi ristretti, tutto sia stato attivato e messo in esecuzione. Lo stesso comportamento dei ragazzi si è rivelato assolutamente apprezzabile. Non si sono creati problemi e, comprensibilmente, in molti, i maggiorenni, hanno deciso di andare a casa in attesa di saperne di più. Pacato anche l’accenno di protesta, motivato dal fatto che non era chiaro cosa si dovesse fare in quel momento e nel giorno successivo. Interrogativi, crediamo, legittimi e giustificabili con lo stato d’animo creatosi in tutti. Gli altri o sono entrati a scuola o sono rimasti fuori ordinatamente, senza creare assembramenti.
Inutile quindi ogni sensazionalismo. Come direbbe, sconsolato, consentiteci, Federico Fellini citando il suo film “La Voce della Luna”: «Eppure io credo che se ci fosse un po’ più di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire…»