Donne rimaste a piedi alla sagra della castagna a Canistro. Tua replica: «Avevano acquistato un biglietto di altra compagnia ferroviaria»
AVEZZANO – In merito all’articolo nel quale abbiamo riportato la vicenda delle due visitatrici della Sagra della Castagna di Canistro rimaste senza treno di ritorno, riportiamo una nota di precisazione della Tua che ci fornisce la sua versione die fatti.
Questa la nota di Tua.
«La Tua, suo malgrado, si trova costretta a smentire categoricamente delle affermazioni di una “gravità inaspettata ed inaudita”, tanto per citare la conclusione dell’articolo apparso su questa testata e dal titolo “Bellissima gita… con finale a sorpresa: la Tua lascia a piedi due visitatrici della Sagra della Castagna di Canistro”.
L’articolo riporta una serie di infondatezze che, se fossero state semplicemente verificate con l’azienda di trasporti o con il tour operator che ha organizzato l’evento, non avrebbero portato ad una ricostruzione dei fatti così parziale e carente.
Le signore, anonimamente citate nel pezzo, erano munite di altro tagliando di viaggio emesso da un’altra impresa ferroviaria non valido per il tour turistico; le stesse sono salite impropriamente a bordo del treno presso la stazione di Avezzano nel viaggio di andata arrivando a Canistro, probabilmente approfittando della concitazione del momento proprio nella stazione del capoluogo marsicano.
Per il viaggio in partenza da Canistro, le due donne si sono presentate in stazione e non sono state fatte salire sul treno proprio perché non facevano parte del tour turistico.
Nessuna rimostranza e nessuna supplica da parte delle signore, alle quali è stato spiegato dal capotreno e dal tour operator che non sarebbero dovute salire neanche all’andata. In definitiva, quanto scritto non corrisponde al vero e denota una strumentale avversione nei confronti della Tua che ha semplicemente noleggiato treno ad un tour operator».
Una nostra notazione alla Tua
Ci sia consentita una brevissima riflessione. Non riusciamo proprio a comprendere i toni aggressivi e offensivi della premessa di questa precisazione, che ovviamente rigettiamo completamente, visto che questo giornale non ha mai negato a nessuno di precisare e/o rispondere ad articoli pubblicati e storie riportate.
In merito alla “strumentale avversione nei confronti della Tua” da parte di questa testata, lasciamo ogni commento ai nostri lettori, non senza ricordare che, al pari di altre testate, abbiamo sempre riportato le comunicazioni di Tua.
Riguardo ai fatti narrati, poi, evidentemente c’è stato un problema di comunicazione ai cittadini, premesso che le due donne protagoniste della vicenda non sono da considerarsi delle sprovvedute e tantomeno delle “furbette” che volevano approfittare della situazione, avendo pagato regolare biglietto ferroviario andata e ritorno.
In definitiva, a nostro parere, forse si poteva chiudere un occhio e far salire le due donne sul treno, trattandosi di una percorrenza di soli 15 minuti.
Con tutta evidenza, si è trattato di uno spiacevole equivoco originato palesemente da una errata interpretazione del servizio offerto da Tua.