Dopo 6 anni di processo, imprenditore di Avezzano assolto in Tribunale da bancarotta fraudolenta. Non commise i fatti contestati
AVEZZANO – Era stato accusato di bancarotta fraudolenta nel fallimento di una sua azienda, ma tutto è risultato non rispondente alla realtà e, dopo sei anni, è stato assolto.
Il Tribunale collegiale di Avezzano, composto dalle giudici Minotti, Cuomo e Greco, Pm Sgambati, questa mattina, dopo la ricostruzione dei fatti nel dibattimento processuale, e ascoltate le parti, ha mandato assolto Carlo Cardinale, imprenditore avezzanese, dall’accusa di bancarotta fraudolenta perché il fatto non sussiste.
La vicenda oggetto del procedimento penale risale al mese di marzo del 2018 allorquando, dopo la sentenza di dichiarazione di fallimento, il curatore fallimentare, nominato dal giudice delegato, ritenne di trasmettere gli atti al Procuratore della Repubblica di Avezzano perché, a suo dire, non c’era corrispondenza tra l’inventario e la merce rinvenuta in magazzino.
Il curatore fallimentare si avvalse della collaborazione di un ausiliario che, ad ogni modo, incorse in una serie di incongruenze ed errori.
Lo stesso Pm, nella sua requisitoria, ha evidenziato tali anomalie anche perché la merce, che effettivamente fu rinvenuta e stimata per oltre 190.000 euro, fu, in un secondo momento, venduta a poco più di 12.000 euro.
L’imputato era difeso dall’avv. Pietrantonio Lanzi Palladini che ha ricostruito tutti i passaggi della vicenda in punto di fatto e di diritto.
Il collegio giudicante, dopo la camera di consiglio, ha ritenuto che Carlo Cardinale dovesse essere mandato completamente assolto per non aver commesso il fatto.