Doppio appuntamento domenica 19 marzo al Museo delle Genti d’Abruzzo: laboratorio di falegnameria e incontro di cultura etnomusicale

La conoscenza di un territorio passa inevitabilmente per la conoscenza anche delle attività artigianali che in esso vengono praticate o che, soppiantate dalla meccanizzazione, sono scomparse o stanno per scomparire.

Circa cinquant’anni fa non era così difficile reperire una sarta o un falegname che riuscivano a soddisfare richieste più personali della esigente clientela; oggi, la vasta produzione industriale presente su ogni settore, rende davvero difficile la sopravvivenza di tali mestieri che, invece, costituiscono un patrimonio inestimabile e che deve essere difeso e mantenuto vivo e operativo.

E’ proprio in questa ottica che il Museo delle Genti, sempre fedele ai suoi principi, organizza per domenica 19 marzo, Festa di S. Giuseppe artigiano e del Papà, dalle ore 17,30 alle 19,30 un laboratorio didattico di falegnameria, aperto ai bambini dai sei anni in su, che metterà insieme arte, manualità, conoscenza e divulgazione della cultura popolare abruzzese.

Pensato in collaborazione con Favetta Cucine e Beautiful Artworks, il laboratorio vedrà un falegname esperto introdurre i ragazzi ai primi rudimenti della lavorazione del legno così da completare, al termine, un manufatto che i partecipanti potranno poi portare a casa.

Ma il pomeriggio si arricchisce di un altro momento, più propriamente culturale; i ragazzi saranno impegnati in una “caccia al…legno(!)” nel corso della quale saranno impegnati a scoprire tutti gli oggetti in legno presenti nelle teche dell’esposizione permanente del museo; gli esperti spiegheranno loro di che oggetti si tratta, di quale legno sono fatti e il loro uso.

Il Presidente della Fondazione Genti d’Abruzzo Emilio Della Cagna sottolinea l’importanza di conoscere, attraverso oggetti e strumenti, la cultura e le tradizioni della terra d’Abruzzo “attraverso percorsi che affianchino la didattica tradizionale e offrano stimoli, sollecitino la curiosità. L’obiettivo è quello di creare un pubblico consapevole del grande patrimonio artistico che oggi Pescara e l’Abruzzo intero offrono”.

Ancora domenica 29 alle ore 18,30, nella sala G. Favetta del Museo, l’Associazione Astra-Amici del Museo delle genti d’Abruzzo e la Fondazione “Genti d’Abruzzo” proporranno un evento peculiare; parliamo di “Tammurriamoci” dedicato alla cultura etnomusicale tra Campania e Abruzzo.

Le presenze della prof.ssa Lia Giancristofaro antropologa dell’Università degli studi “G. D’Annunzio e della regista Antonietta Lapenna assicurano all’evento un alto livello antropologico-culturale; il legame tra i due ambiti di studio sarà evidente nella proiezione del documentario dal titolo “ALMENO I NOMI” dove viene presentata la ricerca sui riscontri di memoria del ballo di Pulcinella con la “Vecchia del Carnevale” scaturita da una “misteriosa” scena inserita da Werner Schroeter  nel film  del 1978 ” Nel Regno di Napoli”.

Le testimonianze narrano episodi di quando, nel periodo di Carnevale, questi personaggi, che si apprestavano ad annunciare il periodo penitenziale della Quaresima, era foriero di emozioni intense e contrastanti: la curiosità esercitava verso di essi una sorta di attrazione ma, nel contempo, animava timore e paura.

Per onorare ancor più il titolo dell’evento, tammurriate e tarantelle – eseguite da  musicisti e danzatori, Raffaella Rufo con Paride Zita ed Anna Anconitano – e saltarelle – eseguite dal gruppo “Compagnia della Pescara” (Associazione “I Colori del Territorio” di Spoltore) -trascineranno gli intervenuti in un clima musicale esaltante e coinvolgente, con il preciso scopo di riportare indietro nel tempo e immaginare e sentire emozioni forse perdute.

La serata si concluderà con la degustazione dei vini “Spiritus Terrae” della Bio Cantina Orsogna e delle “zeppole” tradizionali di San Giuseppe, dalla Pasticceria “Roberto” di Pescara.