Dove mangiare gli spaghetti alla chitarra a L’Aquila. I 7 ristoranti migliori scelti dal Gambero Rosso
La chitarra, simbolo della cucina tradizionale aquilana, è una pasta all’uovo a sezione quadrata fatta appunto con la chitarra, un attrezzo culinario a corde. I condimenti sono vari, dal classico ragù a sughi più estrosi
Dove mangiare gli spaghetti alla chitarra a L’Aquila
Antica Trattoria Dei Gemelli dal 1970
Trattoria. In pieno centro storico, un’insegna che grazie all’attuale gestione in forza da poco più di 4 anni mantiene una meritata fama. Volte in mattoni, arredi semplici e curati, una proposta culinaria influenzata dalla tradizione che si spinge anche verso orizzonti più creativi con risultati convincenti. Salumi tipici in apertura, poi chitarra all’uovo con condimenti secondo stagione (crema di Parmigiano e tartufo locale, al pesto di Prà con tartare di gambero viola due esempi), costolette di agnello fritte, semifreddo allo zafferano. Nel periodo giusto piatti con tartufo. Nella carta dei vini la regione gioca un ruolo da protagonista.
Osteria Corridore dal 1964
Trattoria. A pochi minuti dal centro, un locale che garantisce una sosta piacevole a prezzi davvero modici. Il menu varia molto spesso in base alla stagionalità e si cerca sempre di valorizzare materie prime e tradizioni del territorio. Qui la chitarra, o meglio la chitarrina, è proposta in più varianti secondo periodo: con la trota al Trebbiano d’Abruzzo, al ragù di tre carni (agnello, maiale e vitello), al ragù bianco di agnello al profumo di limone e menta selvatica, alle zucchine con formaggio Gregoriano ed erbette selvatiche… Inoltre, vale la pena assaggiare amatriciana e carbonara, in porzioni anche maxi. Menzione speciale, poi, per i dolci maison, uno più goloso dell’altro.
Osteria da Giorgione all’Hotel Aquila
Trattoria. A pochi metri da Piazza Duomo, annesso all’Hotel Aquila ma con vita a sé, è il posto giusto per concedersi una sosta in un clima conviviale e rilassante con la certezza di stare bene e di mangiare bene. Dopo l’immancabile apertura con salumi, formaggi, bruschette e trippa, è la volta delle mezzemaniche all’amatriciana o alla carbonara, della chitarra al tartufo (in stagione) o con zucchine, guanciale, zafferano e pecorino. A seguire ottime carni, agnello scottadito, castrato alla brace, arrosticini di pecora. In alternativa, pizze cotte a puntino guarnite con ingredienti di qualità. In cantina, focus sulle etichette abruzzesi, ma non mancano interessanti referenze di altre regioni.
L’Osteria La Fenice alle 99 Cannelle
Trattoria. Nei pressi della famosa fontana delle 99 Cannelle (da cui prende il nome) e del MUNDA (Museo Nazionale d’Abruzzo) è una meta ideale per chi a tavola, oltre alla tradizione, vuole qualcosa di più. Il percorso inizia con salumi e formaggi di rango, per poi proseguire con la coratella d’agnello, la chitarra con pallottine di carne, gli arrosticini di pecora, cicoria e patate, le pizz’ontine dolci con ricotta e marmellata. Note liete anche sul fronte enoico, grazie a una ricchissima e non banale selezione di vini regionali, nazionali e del resto del mondo, con opzioni alla mescita. Possibilità di acquistare prodotti enogastronomici selezionati.
La Grotta di Aligi
Trattoria. Solido avamposto di cucina della tradizione genuina e ben eseguita, da gustare in un ambiente informale e piacevole. Il menu offre tante proposte accattivanti, che soddisfano ogni palato. Si inizia con salumi e formaggi del territorio, poi la tipicissima chitarra con le polpettine (ma c’è anche la versione con crema di fave, guanciale e pecorino), maltagliati con il baccalà spinaci uvetta e pomodorini, polpette di cinghiale in bianco con crema di Parmigiano, brasato di vitello al Montepulciano, cicoria ripassata. Non deludono nemmeno i dolci, come le ciambelline al vino con Passito delle Colline pescaresi. Vini in linea.
Da Lincosta
Trattoria. Romina Muzi porta avanti la tradizione di famiglia con passione e costanza, avvalendosi dei prodotti dell’orto urbano dei genitori e del mercato locale per restituire piena genuinità ai piatti di matrice abruzzese da gustare anche su un’incantevole terrazza. Il menu varia spesso, perciò è solo a titolo d’esempio che citiamo la zuppa di farro spezzato con misto di verdure; la chitarra crema di funghi, salsa al prezzemolo e tartufo nero pregiato; il filetto di maiale in crosta di patate con sedano rapa e cipolla rossa. Pane, pasta e dolci sono opera del figlio di Romina, il talentoso Federico. La cantina guarda con attenzione all’ottima produzione regionale.
Rêver a Palazzo Notar Nanni
Ristorante. Nella preziosa cornice di un palazzo storico, in sale eleganti, offre una cucina perlopiù di pesce, fatta con cura, nitida, immediata e priva di elaborazioni eccessive. In apertura ottima la focaccia calda e fragrante con degustazione di olio di Andria, oppure crudi secondo mercato. A seguire, calamaro scottato, dragoncello, guanciale e datterini; chitarrine, intenso di cannocchie, bottarga e cime di rapa; rombo chiodato, purea di sedano rapa, nepitella e melagrana; cosciotto di agnello, melanzane affumicate e mandorle. Carta dei vini con numerose bottiglie d’Oltralpe, nonché una valida selezione italiana e regionale. Ci sono anche cocktail.
a cura di Clara Barra del Gambero Rosso