Due festival per il Teatro dei Colori: a Pineto e Porto Sant’Elpidio va in scena “La sinfonia dei giocattoli”

In cartellone al Festival “Fiabe al Parco per martedì 16 luglio alle ore 21:15 presso il Parco della Pace a Pineto e, in replica, mercoledì 17 luglio al Festival “I teatri del mondo” a Villa Murri di Porto Sant’ Elpidio alla stessa ora, la rappresentazione LA SINFONIA DEI GIOCATTOLI – Gioco Simultaneo per Sonia Terk Delaunay verrà rappresentato per la gioia di bambini e adulti.

La struttura dello spettacolo è stata ispirata dalle opere di Man Ray (pittore dadaista e surrealista), Victor Vasarely (pittore fondatoredell’optical art) e Joseph Albers (artista legato al Bauhaus e all’astratto) accoglie sulla partitura le musiche di Haydn – Mozart Erik e Satie e le musiche elettroniche di Brian Eno, Nick Cave e Warren Ellis, Deaf Center, Nihls Frahm, Deru, Ruby My Dear.

Per le produzione di Gabriella Montuori, da una tecnica del Teatro Nero di Gabriele Ciaccia, saranno gli animatori e mimi Valentina Franciosi Andrea Tufo  e le giovani allieve Raffella Alfidi e Elsa Gaelle Pochini a muoversi sul palco seguendo la drammaturgia visiva, scenica e testuale di Valentina Cicaccia che ha ha curato anche la regia mimica, e il coordinamento musicale. A Boris Granieri il compito di illuminare le scene e seguirne con i suoni le evoluzioni.

Cosa attendersi da questa commistione quasi una contaminazione, tra arte visiva e arte teatrale e gioco? Uno spettacolo nuove e diverso. “Un sogno di campanelli, trenini e pupazzi a molla, ballerine nel carillon, palloncini e robot. Ma anche il diario segreto dei colori e delle forme di una grande artista, Sonia Terk, che nei suoi “Libri Neri” ha inventato un linguaggio che funziona proprio come un set di costruzioni da tavolo. Costruendo e smontando, inventando piccole fiabe giocose e strampalate, in un mondo accogliente e colorato, come la coperta patchwork tessuta per il figlioletto Charles.

 In questa lingua fatta di colori in movimento che si trasformano in marionette cinetiche, o in paesaggi astratti e ritmici, vivono i sogni, i ricordi, le scoperte dell’infanzia.

Qui trovano casa, un po’ alla rinfusa, come nel baule dei giochi, gli schizzi e le campiture di tanti altri artisti, così la Ballerina di Man Ray danza sui cerchi di Vasarely, i quadrati di Albers diventano un Robot pasticcione e romantico, i cerchi di Mirò rimbalzano sui rettangoli di Mondrian… quanti giochi possiamo inventare, ma infiniti!”.

Sarà il Teatro Nero ad esaltare le performance di colori e forme che per Sonia Terk “non erano semplicemente qualcosa da ammirare sulla parete di un museo, ma una vibrazione costante dentro la quale avvolgersi e vivere” e che aiutano a danzare, a volare, ad immaginare.

Divertimento assicurato che strizza l’occhi all’arte. Quella vera; che parla di colori e forme come contenuti imprescindibili dell’opera artistica.