E la bandiera del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ora sventola sul balcone del municipio di Lecce nei Marsi

 LECCE NEI MARSI – A 102 anni dall’istituzione del Parco, si è svolta la Cerimonia di Consegna della Bandiera del Parco al Comune di Lecce nei Marsi.

Decisione maturata a seguito di una richiesta formale al Parco, da parte del sindaco Augusto Barile, per l’esposizione della bandiera sulla Casa Municipale, in quanto simbolo identitario e di appartenenza.

Consegna avvenuta, con una cerimonia nella sala Biblioteca del municipio, da parte del Presidente del Parco, Giovanni Cannata e del Presidente della Comunità del Parco, Antonio Di Santo.

Alla cerimonia ha partecipato una folta rappresentanza della comunità di Lecce nei Marsi. Bandiera che è stata esposta nel balcone del palazzetto comunale.

Nel corso degli interventi il sindaco Barile ha ricordato alcune tappe di “avvicinamento” da parte del comune alle intese con l’Ente Parco. Le tante “lotte”, a partire dalla vicenda delle strutture nella Cicerana.

Un appuntamento, quello nella casa comunale di Lecce nei Marsi, che cade proprio nell’anniversario della inaugurazione del PNA, avvenuta il 9 settembre 1922 a Pescasseroli.

Anche se già costituito il 25 novembre 1921 con direttorio provvisorio, e istituito ufficialmente come “parco nazionale d’Abruzzo” l’11 gennaio 1923, quando viene riconosciuto dallo Stato, con uno specifico decreto-legge.

Insieme ad Erminio Sipari, i primi a proporre la realizzazione di un parco nazionale in Italia furono il botanico Pietro Romualdo Pirotta, lo zoologo Alessandro Ghigi, lo scrittore Luigi Parpagliolo e l’associazione naturalistica federata Pro Montibus et Sylvis.

Gli studiosi e gli ambientalisti dell’associazione notavano la concentrazione di specie appenniniche e la varietà di habitat di interesse nazionale nella Marsica: avanzarono il primo piano di tutela ambientale nel 1914, nel quale era previsto un grande parco, esteso dall’ex alveo del Fucino e la conca Peligna fino a Castel di Sangro, e dal fiume Liri e dalla valle di Comino alle pendici della Maiella.

I costi eccessivi della realizzazione e del mantenimento fecero fallire l’iniziativa, alla quale però seguì un secondo più concreto coinvolgimento di associazioni ed intellettuali.

Il 25 novembre del 1921, un anno prima dell’istituzione del parco nazionale del Gran Paradiso, Erminio Sipari e la Federazione Pro Montibus, come detto, avviarono la gestione protetta di un piccolo fazzoletto di terra, tra le località della Val Fondillo e della Camosciara di circa 100 ettari, presa in affitto dal comune di Opi.

Alle  21:15, poi, nel Comune che ospita al suo interno la faggeta vetusta Patrimonio UNESCO di Selva Moricento, è stato riproposto, presso la Palestra Comunale, lo spettacolo teatrale “Una Giornata Qualunque”.

Un’opera prodotta dal Parco in collaborazione con il TEATRO LANCIAVICCHIO, per raccontare, tra scienza e divertimento, l’importanza dei servizi ecosistemici e  l’impatto che l’essere umano ha sul pianeta Terra.