Elezioni Comunali Avezzano. Di Benedetto (Coalizione Taccone) attacca Babbo: «Si presenta come nuovo ma era con Di Pangrazio»
AVEZZANO – Mauro Di Benedetto, candidato a sostegno di Anna Maria Taccone, interviene all’indomani del primo confronto televisivo tra i 6 candidati alla carica di sindaco.
«Siamo rimasti molto colpiti dalle affermazioni pronunciate ieri dagli ex amministratori Gianni Di Pangrazio e Mario Babbo durante l’incontro tra i candidati sindaci. Entrambi hanno parlato di buonissime intenzioni e ricette già pronte per rilanciare i vari settori del Comune di Avezzano, peccato che le loro parole suonino come un tentativo maldestro di far dimenticare le loro fallimentari esperienze come amministratori, avendo entrambi amministrato insieme negli ultimi 7 anni con gli scadenti risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
In particolare, le dichiarazioni di Babbo sull’incompiuta del nuovo Comune hanno suscitato stupore in molti cittadini. Babbo ha già amministrato il Comune di Avezzano come consigliere a sostegno di Di Pangrazio negli ultimi 7 anni, 5 dei quali passati in maggioranza, ed avrebbe quindi potuto già risolvere molte delle annose questioni come appunto il completamento del nuovo municipio. Quell’edificio, bloccato da 10 anni, è già costato ai cittadini oltre 6 milioni di euro rispetto ai 5 inizialmente previsti e completarlo costerà alla comunità altri 5 milioni, una questione quindi che dovrebbe avere la massima priorità per gli amministratori e che invece è stata completamente ignorata nei 5 anni in cui Babbo ha amministrato.
È un dato di fatto che per 4 anni l’amministrazione Di Pangrazio di cui faceva parte anche l’avvocato Babbo non abbia preso alcun provvedimento per risolvere la questione. Solo nel 2016, dopo 4 anni di inerzia, intentò un annullamento in autotutela, misura che è stata bocciata 2 volte sia dal TAR che dal Consiglio di Stato portando a una nuova paralisi. Suscita quindi molto stupore l’intervento di Babbo che ora sembra avere tutte le soluzioni mentre l’unico provvedimento per il nuovo Comune, adottato in 5 anni dall’amministrazione di cui ha fatto parte, è stato bocciato dagli organi giudiziari.
Inoltre spiace molto constatare che neanche una parola è stata spesa da Babbo per ricordare che l’unico efficace provvedimento di risoluzione, l’arbitrato tuttora in corso che egli stesso ha citato, sia stato adottato dall’amministrazione De Angelis nei 22 mesi di mandato, che lui ha contribuito a far cadere votando contro nell’ultimo consiglio comunale causando il commissariamento. Così come tutti gli interventi e i progetti promessi ai cittadini nelle due precedenti campagne elettorali a sostegno di Di Pangrazio sono stati di fatto poi ignorati.
Nessuna isola pedonale, nessuna biblioteca multimediale, nessun campus scolastico, nessuna accademia di cucina e nessuna soluzione per il nuovo Municipio, per citare solo alcune delle precedenti promesse elettorali di Babbo e Di Pangrazio, mai concretizzate. Viene dunque spontaneo chiedersi perché ora i cittadini dovrebbero credere che Babbo abbia improvvisamente trovato tutte le risposte agli stessi problemi che ha avuto sotto gli occhi per 5 anni senza riuscire a proporre o realizzare un solo risultato concreto. In queste elezioni ho scelto di sostenere Anna Maria Taccone perché ha le giuste competenze e rappresenta l’unica vera novità politica ed amministrativa. In pochissimo tempo ha costruito una coalizione di volti nuovi, grandi professionalità e tanti cittadini che per la prima volta si mettono a disposizione della propria città.
Lo slogan scelto da Babbo per la sua campagna elettorale “vince chi cambia” con il quale tenta di cancellare le sue passate esperienze amministrative delle quali evidentemente non va fiero, è dunque un invito a non votarlo poiché non può di certo rappresentare il cambiamento chi ha già amministrato per 7 anni senza peraltro riportare alcun risultato concreto per “cambiare” le criticità della nostra città. Non solo, ma ci si chiede con quale onestà intellettuale chieda un “cambiamento” alla città quando lui stesso si è candidato due volte con Di Pangrazio, appoggiandolo anche dopo che, in 5 anni, non ha mantenuto le promesse elettorali».