Elezioni comunali Avezzano. Si rompe il Pd. Verdecchia lascia i Dem e accusa Fina

AVEZZANO – Elezioni comunali di Avezzano, arriva un’altra scossetta nella politica cittadina.

Dopo gli stracci volati nel pomeriggio tra Forza Italia e Lega nel centrodestra, è la volta del centrosinistra e tutti in casa Pd. Citando il grande Manzoni col suo “Conte di Carmagnola” nel celeberrimo coro, potremmo dire che “S’ode a destra uno squillo di tromba. A sinistra risponde uno squillo”. In comune le due cose hanno che sono squilli distruttivi. Roberto Verdecchia, avvocato avezzanese, indicato non più di una settimana fa quale candidato sindaco del Pd, annunciato in pompa magna con tutti i dirigenti del partito e alla presenza del senatore D’Alfonso, questa sera si è polemicamente dimesso, scrivendo due lettere: una al segretario nazionale Zingaretti e l’altra al provinciale Piacente.

Verdecchia, senza mezzi termini, accusa in entrambe il segretario regionale Michele Fina, reo a suo parere di aver intessuto rapporti segreti per impedire questa candidatura e consentire la realizzazione di una coalizione «votata al suicidio», dice Verdecchia che incalza: «L’atto di dimissioni dal partito stesso e delle cariche ricoperte, costituisce una formale protesta verso chi non ha mai avuto relazioni con il territorio e soprattutto consensi elettorali, non avendo mai avuto il coraggio di candidarsi neanche all’interno del suo condominio». E nella lettera a Piacente precisa ancora meglio: «Quindi non condividendo tale precostituito e subdolo comportamento da parte del Segretario Regionale, ritengo di non poter più aderire a tale progetto inerente la mia candidatura in prima persona o in seconda battuta su altro candidato di una fantomatica coalizione, per cui con la presente sono a formalizzare la mia uscita dal Partito Democratico con effetto immediato e da ogni sua carica ricoperta, per aderire a progetti meno ambiziosi a livello personale ma dettati da ragioni di sentimenti, e di cuore e soprattutto ancorate sul rispetto e sulla dignità delle persone, il tutto rimanendo sempre un uomo di sinistra moderata».

Verdecchia: «Fina non si è mai candidato nemmeno nel suo condominio»

Ricapitolando, la lotta intestina al Pd di Avezzano ha prodotto un’altra vittima. Questa volta una vittima di spicco come un consigliere e assessore storico del Pd come Verdecchia, ora addirittura indicato quale candidato sindaco. La conclusione è che la coalizione di centrosinistra si è auto eliminata ancor prima di iniziare la partita. Al momento, quindi, l’unica rappresentanza di sinistra alle prossime comunali avezzanesi è in man ai ragazzi di “Avezzano Bene Comune”.

C’è da scommettere che questa faida vada avanti ancora e che, come da noi annunciato solo ieri, mezzo Pd veleggerà verso Mario Babbo, e l’altra metà verso Gianni Di Pangrazio, ex sindaco e fratello dell’ex Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, esponente del Pd, in due coalizioni apparentemente civiche. Un panorama realmente disorientante e che, senza dubbio, rischia di aumentare ancora il disinteresse e la lontananza dei cittadini da queste elezioni. Una distanza rappresentata più volte, ad entrambi gli schieramenti, che rischia di consegnare la città ad un Sindaco eletto con un pugno di voti e grazie ad accordi e accordicchi di vario tipo.

A commento in chiusura, dopo avervi detto che alleghiamo a fine pezzo le lettere dell’avvocato Roberto Verdecchia come testo e come foto, prendendo a prestito le parole dell’immensa Liliana Segre, parole valide per tutta la situazione generale di Avezzano e del suo pericolante destino: «Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos’è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell’indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi».

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