Emergenza Covid Marsica. Di Pangrazio chiede aiuto agli Alpini per l’ospedale da campo
AVEZZANO – Il panorama sanitario marsicano, e avezzanese soprattutto, in questa fine 2020, nel pieno della seconda ondata e con la testa rivolta alla possibile terza ondata di Covid, fra fine gennaio e febbraio 2021, hanno messo in allarme il Sindaco di Avezzano.
Il primo cittadino avezzanese, infatti, all’indomani delle determinazioni sulla clinica L’Immacolata di Celano, e in considerazione della realtà dei fatti relativa agli ospedali del territorio e della assoluta mancanza di provvedimenti adottati da chi di competenza, ha incontrato il Presidente regionale dell’Associazione Nazionale Alpini, Pietro D’Alfonso, al quale ha chiesto di farsi da tramite con il Presidente Nazionale, Sebastiano Favena, per poter arrivare ad avere un ospedale da campo dell’Esercito gestito con personale medico-sanitario dell’Esercito stesso e della Protezione Civile.
«La situazione dell’ospedale di Avezzano precipita nel caos – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale avezzanese – e i cittadini sono sempre più allarmati dalla diffusione della pandemia e preoccupati di non poter ricevere tutte le cure necessarie in caso di infezione. Il Sindaco, Giovanni Di Pangrazio, con la sua amministrazione, si sta adoperando, sin dall’inizio del mandato, per risolvere questa annosa situazione, evidenziando che soluzioni alternative, come quella dell’Immacolata di Celano, ancora non trovano risultati. La realtà denunciata dal Sindaco traduce troppe mancanze alle quali non sono coincise altrettanti riscontri oggettivi, come l’attivazione di ulteriori posti letto Covid a Tagliacozzo e L’Aquila, nessun adeguamento dei percorsi sporco-pulito nel pronto soccorso e neppure sono stati effettuati i lavori per la realizzazione di posti letto di terapia intensiva. Inoltre – prosegue la nota – , la mancanza di assunzione di personale infermieristico, a fronte di 20 casi di positività registrati tra gli operatori del pronto soccorso, non sarebbe sufficiente ad affrontare una terza ondata pandemica prevista nel mese di gennaio. Da tempo si chiede la realizzazione di un ospedale da campo militare per fare fronte a questa difficile situazione e lo testimonia la missiva inviata al Prefetto in data 11 novembre, al comando militare dell’Aquila e alla Protezione Civile in data 13 novembre 2020, ricevendo la sola risposta del Dipartimento della Protezione Civile che rappresenta di formulare la richiesta alla Regione Abruzzo. Puntualmente, con nota del 19 novembre, analoga richiesta è stata inviata al Direttore dell’Agenzia Regionale Protezione Civile Abruzzo, Dott. Mauro Casinghini, nonché al Coordinatore della Protezione Civile SMEA Regione Abruzzo, Ing. Silvio Liberatore. Purtroppo – conclude il comunicato del Comune di Avezzano – , ad oggi, nessuno è intervenuto sulla necessità di trovare valide soluzioni decretando, di fatto, l’abbandono di un presidio collassato, personale sanitario stremato e pazienti lasciati al proprio destino».
«Sono mesi che denuncio questa situazione insostenibile (fin dal mese di marzo, da semplice cittadino) – dichiara il Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio -, prevedendo questa catastrofe che poi, purtroppo, puntualmente si è verificata. Avevo chiesto, con 32 sindaci della Marsica, la realizzazione di un ospedale da campo, nelle immediate adiacenze del SS. Filippo e Nicola, con 30 posti letto Covid ordinari, 5 sub intensivi, personale medico, infermieristico e Oss militare ma, purtroppo, nessuna azione è stata avviata o indicazione è pervenuta al nostro Comune. Per questo motivo, ho scritto al Presidente Nazionale dell’ANA (Associazione Nazionali Alpini), Sebastiano Favena, a seguito di un incontro avvenuto con il Presidente Abruzzese, Pietro D’Alfonso, per rappresentare la drammatica situazione nella quale si trova il nosocomio di Avezzano, preoccupandomi di anticipare gli esiti di una terza ondata di contagi e individuando alcune strutture entro le quali poter montare un ospedale da campo, salvaguardando, in tal modo, preziose vite umane. Mi appello – conclude il Sindaco Giovanni Di Pangrazio – alla forza e al grande cuore degli Alpini che si sono sempre contraddistinti per la tenacia, l’alto senso patriottico e l’inestimabile valore che attribuiscono alla vita umana, affinché possano aiutarci in questo momento di grave difficoltà».
Ora non resta che augurarsi che la realtà prevalga sulla propaganda e che la Regione, prendendo atto della realtà drammatica della Marsica, la smetta con i pannicelli caldi e le soluzioni “fantasiose” (leggi tendone della Cri), e dia il suo beneplacito all’arrivo dell’ospedale da campo dell’Esercito ad Avezzano. Diversamente, ci aspettiamo che il Ministro Speranza voglia finalmente volgere lo sguardo su questo territorio ed adottare le misure ormai necessarie ed indefettibili a tutela della salute, della vita e del diritto alla cura dei marsicani.