Emergenza sangue in Abruzzo. “Donate, i centri di raccolta sono sicuri”.

Pescara- Il Covid19 fa paura e crolla il numero dei donatori di sangue. Eppure i centri di raccolta allestiti sull’intero territorio hanno attivato una serie di misure di prevenzione che garantiscono agli utenti di poter compiere questo gesto di altruismo nei confronti del prossimo in estrema sicurezza e con tempi più rapidi. A lanciare il grido d’allarme sulla diminuzione della raccolta di sangue e a rivolgere un appello ai potenziali donatori, sia nuovi che abituali, è l’Avis Provinciale Pescara mettendo in luce numeri allarmanti. Una situazione che diventa ancora più grave nella raccolta di plasma.

«Siamo di fronte a un’emergenza sangue che sta diventando quasi strutturale», sottolinea il presidente provinciale di Avis, Camillo Bosica. «Il perdurare della pandemia ha minato alla base l’emotività delle persone che sono impaurite da un pericolo che non si vede e, nonostante i mesi passati, mette ancora a repentaglio vite umane. Anche il gesto della donazione del sangue risente dell’emotività scossa dei donatori. Il buon cuore degli italiani, che in eventi come i terremoti fa riempire i centri trasfusionali, è ormai un lontano ricordo».

Gli indici nei diversi centri raccolta, infatti, sono quasi tutti negativi. «E’ assolutamente necessario invertire la rotta», prosegue Bosica, «perché l’emergenza sangue sarà ancora più grave quando, e si spera presto, gli interventi chirurgici, ad oggi rinviati, riprenderanno a pieno regime. Occorre che tutti sappiano che, proprio in momenti come questi, la donazione ha un valore aggiunto e dobbiamo impegnarci al massimo perché ogni sacca raccolta in più, oggi, è un passo importante per ripristinare un’ottimale raccolta del prezioso bene sangue, con l’obiettivo di arrivare all’autosufficienza locale e regionale».

Tutti i centri di raccolta del territorio hanno adeguato i loro protocolli all’emergenza per scongiurare qualsiasi rischio, sia per i donatori che per il personale. « Ovviamente si può accedere ai centri raccolta soltanto muniti di mascherina correttamente indossata e, all’ingresso, viene rilevata la temperatura corporea dei donatori che sono invitati a sanificare le mani. Queste misure di prevenzione si aggiunge anche la sanificazione periodica degli ambienti e la protezione con dispositivi individuali per gli operatori.

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