“Eugenio Benni, il disegno di una vita”. Venerdì la proiezione del documentario che racconta opera e mondi del grande disegnatore scomparso nel 2009
L’AQUILA – La vita, l’opera e l’eredità di un grande disegnatore abruzzese, Eugenio Benni, che ha dato corpo ed anima a personaggi che hanno segnato un’epoca, come Capitan Miki, Grande Blek e L’Uomo mascherato.
Scomparso nel 2009, a cavallo tra l’età dell’oro del fumetto e quella della crisi delle vendite, ha dimostrato che per esprimere il proprio talento, non è necessario emigrare nelle grandi città.
Lo si può fare anche restando nell’amato paese, Raiano, in provincia dell’Aquila, creando una vera e propria scuola.
Questo il focus tematico del documentario “Eugenio Benni, il disegno di una vita”, che sarà proiettato venerdì 15 luglio alle ore 21 a Fontecchio, a La Kap, casa di natura e arte, primo degli appuntamenti della rassegna “Cineforum fuori borgo”.
Saranno presenti i registi Giovanni Sfarra e il giornalista Filippo Tronca, che ha curato testi e sceneggiatura, in rappresentanza dell’associazione Centro studi e ricerche Benni-Di Biase, il presidente Salvatore Fonte, il vicepresidente, l’avvocato Daniele Di Bartolo ed Emiliano Benni, figlio del disegnatore.
Il documentario, allargando l’orizzonte tematico a partire dalla vita e le opere di Eugenio Benni, vuole essere una riflessione corale sul ruolo della cultura e dell’arte in un piccolo centro dell’Appennino, sul fumetto come risorsa anche economica per giovani talenti del territorio, sul dialettico rapporto di amore di un artista ed intellettuale con il paese, sul passato, presente e futuro del fumetto nell’era dei new media e della bulimia semantica.
Tra le testimonianze d’eccezione, quelle dei disegnatori Nestore Del Boccio, Domenico Di Vitto, Giovanni Corsi e Romano Felmang, che hanno a lungo collaborato con Benni, e quella della scrittrice Gabriella Di Loreto, sua grande amica.
Alla proiezione, della durata di 35 minuti, e che avverrà all’aperto e con accorgimenti anti-contagio covid, seguirà il dibattito con la presenza dei tanti artisti e creativi che si sono trasferiti a Fontecchio negli ultimi due anni da più parti del mondo e dell’Italia.