Evento finale del progetto “Angeli del Velino”. I giovani: “Un’esperienza che rimane nel cuore”
AVEZZANO – Il Teatro dei Marsi, cuore della cultura della Marsica, è stato per una mattina un’immensa sala di formazione e orientamento per il presente ed il futuro di 462 studenti, grazie ad un Pcto (progetto per le competenze trasversali e l’orientamento) straordinario per formatori,ma anche per significato perché intitolato a Gianmarco Degni, Gian Mauro Frabotta, Valeria Mella e Tonino Durante, gli “Angeli del Velino” che hanno tragicamente perso la vita a causa di una valanga, mentre inseguivano i loro sogni in montagna.
Tra video, splendide immagini, entusiasmo, applausi, riflessioni sulle operazioni di soccorso raccontate in presa diretta, filmati delle attività d’aula e rimandi alle operazioni svolte in presenza sul Salviano, i giovanissimi hanno partecipato all’evento conclusivo di una iniziativa che rappresenta un unicum a livello nazionale per la partecipazione dei vertici delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e dei corpi di soccorso in qualità di orientatori ma anche per la partnership ampia che va dalle scuole con i Dirigenti e i docenti, alle associazioni di categoria (Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Ance, Cna, Confagricoltura e Confesercenti) che hanno partecipato alla stesura del protocollo da cui è nata l’iniziativa fortemente voluta dalle famiglie degli escursionisti (per loro un lunghissimo e commosso applauso dei giovanissimi) e dall’Amministrazione Di Pangrazio e supervisionata dall’assessore alle politiche scolastiche Patrizia Gallese.
Quattro ore intense di incontro, chiuse dalla conferenza stampa organizzata dal Comune di Avezzano, per i ragazzi arrivati alla vetta di questo Ptco, ma anche al “campo base” del proprio orientamento.
Al centro di tutto la montagna, non solo come metafora del percorso di vita professionale, ma anche come area di vocazione intorno alla quale spaziano tante competenze professionali.
Cosa voglio davvero? Quali sono i miei punti di forza e di debolezza? Su cosa posso contare?
Com’è l’ambiente in cui mi trovo?
Sono le domande classiche dei processi di orientamento professionale, ma anche quelle consuete di chi frequenta i monti per passione o lavoro.
La progettazione del futuro è un compito per il quale non esiste ricetta certa e la metà dei ragazzi abbandona un corso di laurea senza completarlo, altri sono confusi e smarriti su cosa fare dopo il diploma.
Per questo i formatori hanno fornito tante bussole preziose in termini di informazioni e di esperienze vissute.
Tra loro il Commissario Capotecnico psicologo della Polizia Di Stato Andrea Pelliccione, il Capitano Luigi Falce comandante della compagnia di Avezzano della Guardia di Finanza di Avezzano, il vicebrigadiere dei Carabinieri forestali Antonio Carfagnini del servizio Meteomont e il maresciallo Michele Di Pasquale, il primo luogotenente Massimo D’Alanno del 9°reggimento alpini, il caporal maggiore capo dell’Esercito Beradino Iulianella , il capostazione del soccorso alpino Fabio Manzocchi, il Presidente Guide alpine Davide Di Giosaffatte, il prof Pierluigi Taccone guida alpina e Franco Salvati presidente Cai Avezzano che hanno dato lumi su come accedere ai corpi o al volontariato di protezione civile (presente in platea anche il Dott. Mauro Casinghini) e sul senso ed il significato del lavoro svolto ogni giorno sul territorio a tutela della sicurezza, della vita e dell’ambiente.
Così, ragazzi e ragazze delle classi terze, quarte e quinte, che per 30 ore hanno partecipato alle lezioni con l’obiettivo di apprendere e comprendere cosa significhi godere della montagna in completa sicurezza, hanno voluto dire la loro per una specie di follow up collettivo.
Significative le loro parole:
“L’esperienza più bella è stata quella della messa in pratica – racconta Sara, salita sul palco tra gli applausi dei compagni, mentre Gloria sottolinea – l’utilità dell’iniziativa soprattutto per la capacità di individuare i pericoli”.
“Argomenti stimolanti anche perché poco consueti rispetto alle loro esperienze quotidiane vissute più in piazza che in montagna – dicono Beatrice ed Emilio – la montagna è bella e bisogna rispettarla dandole sempre del Lei”.
Andrea, Luca, Lorenzo e Alberto hanno proposto un video che riassume tutta l’esperienza del progetto, partita dall’incontro con gli esperti e conclusa con le esercitazioni pratiche, il tutto rivolto a conoscere equipaggiamento, rischi e pericoli della montagna, valanghe e utilizzo dei cani da soccorso, gestione delle emergenze, storia dell’alpinismo e caratteristiche delle montagne abruzzesi e poi hanno annunciato la realizzazione di un’App di pubblica utilità da installare sul telefono, che è in fase di sperimentazione e che sarà utile agli escursionisti per trovare i tracciati.
Brunella ha spiegato come progettare un’uscita in sicurezza con l’individuazione del percorso, come avviene per il “sentiero professionale”, con la preparazione dello zaino con tutto ciò che dà energia dinanzi ad un significativo impegno fisico e delle più utili attrezzature, il kit di primo soccorso e l’Artva, la verifica del bollettino meteorologico.
Maria Cristina “all’inizio non riuscivamo a comprendere come potesse essere utile un progetto sulla montagna per il nostro futuro professionale ed invece è stata un’esperienza entusiasmante per apprendere come rapportarci al mondo che ci circonda” ed Umberto ed Ivana sono rimasti particolarmente colpiti dal servizio meteomont, ricordando anche la differenza (fondamentale) tra rischio e pericolo “tutte informazioni che porteremo con noi per sempre”.
Un arrivederci al prossimo anno, lanciato anche dai dirigenti scolastici per un evento davvero particolare nato circa un anno fa dal protocollo sottoscritto dall’Amministrazione Di Pangrazio, (rappresentata oggi anche dal Vicesindaco Domenico Di Berardino), dai Carabinieri Forestali, dal Cai, dalla Polizia di Stato, dal SAGF della Guardia di Finanza, dal CNSAS, dall’Esercito Italiano – 9° Reggimento Alpini, dalle Guide Alpine e dalle associazioni di categoria.