Fedele (M5S): «All’ospedale di Avezzano la situazione continua ad aggravarsi, porto la questione in commissione sanità»
AVEZZANO – Non molla la presa il consigliere regionale del MS5 Giorgio Fedele, dopo le visite ispettive fatte nei giorni scorsi e le numerose segnalazioni alla Asl1. Ha così deciso di portare la questione in Commissione sanità in seno al Consiglio regionale. La sua dichiarazione:
«La situazione all’ospedale di Avezzano continua ad aggravarsi nel silenzio dei vertici aziendali e nel disinteresse di chi governa Regione Abruzzo. Nonostante le denunce fatte e le visite ispettive che ho effettuato nei giorni scorsi, la Asl1 non ha preso alcun provvedimento per risolvere una situazione che risulta gravissima e che continuerà ad aggravarsi se non si interverrà prontamente. Per queste ragioni ho deciso di chiedere ufficialmente che la questione sia trattata con urgenza in seno alla commissione Sanità del Consiglio regionale – afferma Giorgio Fedele – . Nei giorni scorsi – spiega – ho denunciato come l’assenza di procedure chiare, per l’effettuazione dei tamponi il Covid 19, stava paralizzando le prestazioni sanitarie inizialmente sospese, ed ora riattivate, dal Presidente Marsilio con ordinanza n. 55. Una situazione questa che poteva solo peggiorare e così è stato. Nonostante gli articoli trionfanti di alcuni esponenti locali di Lega e Fratelli d’Italia nessuna delle criticità è stata risolta, anzi, la situazione si aggrava di ora in ora tutto perché a mio avviso il governo regionale ed i vertici Asl a non sono stai in grado di programmare e garantire, anche per Avezzano, il corretto riavvio delle attività. Ad oggi – prosegue il consigliere regionale pentastellato – ci troviamo con un Pronto soccorso completamente ingolfato, dove pazienti che devono essere ricoverati sono costretti a sostare per giorni, in attesa dell’esito del tampone, nelle zone grigie, quando c’è spazio, altrimenti in barella direttamente nel pronto soccorso. Un’attesa questa che, nei casi migliori è durata 3 giorni ma che nei peggiori risulta essere arrivata fino a 5, con evidenti maggiori costi a carico di tutto il sistema. È bene infatti ricordare come Marsilio con propria ordinanza abbia stabilito che il ricovero possa avvenire solo dopo aver avuto gli esiti del tampone. Che le prestazioni sanitarie sarebbero state riattivate, però, era un fatto ben noto a tutti gli addetti, eppure, governo regionale e dirigenza sanitaria non hanno assunto alcun provvedimento né tantomeno hanno fornito le risorse umane e strumentali necessarie per permettere a medici ed infermieri di gestire questa ripartenza, abbandonando a se stesso il presidio di Avezzano. Come denunciato, la situazione continua a peggiorare. Ad oggi risultano operative, la mattina, solo 2 sale operatorie (una per le urgenze ed una per gli interventi programmati), mentre per il pomeriggio ne è attiva una sola e solo per le urgenze. Tutto ciò a causa della mancanza di personale che è stato trasferito in parte a L’Aquila ed in parte per l’attivazione di una nuova zona grigia. Durante l’emergenza sanitaria, infatti, ben sei infermieri sono stati trasferiti presso l’ospedale di L’Aquila e a oggi non sono stati fatti rientrare né sono stati sostituiti dalla direzione Asl. Ma le assurdità non finisco qui. Infatti – va avanti – presso il presidio di Avezzano non è più possibile neanche effettuare gli interventi in “day surgery” ovvero gli interventi chirurgici o le procedure diagnostiche e/o terapeutiche invasive che non richiedono il ricovero ordinario. Tutto questo a danno dei pazienti ai quali, la Asl 1, sembra non garantire la stessa sicurezza né lo stesso livello di servizi garantito altrove, ma anche a danno di tutti i professionisti sanitari del presidio marsicano che sono costretti a fare salti mortali per gestire una situazione resa assolutamente ingestibile dal disinteresse mostrato dai vertici Asl» conclude Fedele.