Fervono a Collelongo gli ultimi preparativi per la trasferta molisana per partecipare alla “Festa dei Fuochi Rituali” di Agnone

Foto di Vittorio Labanca

COLLELONGO – L’associazione La Cuttora ha promosso la partecipazione della comunità di Collelongo all’evento con la tradizionale Festa di Sant’Antonio Abate e il Comune di Collelongo è infatti uno dei 22 firmatari del protocollo d’intesa proposto dal Comune di Agnone e volto a creare una rete dei riti del fuoco con l’obiettivo di puntare al riconoscimento Unesco.

Animata da questo ambizioso traguardo e forte di una tradizione che poggia su oltre trecento anni, la locale Associazione La Cuttora, insieme a un gruppo di amici devoti della Festa di Sant’Antonio Abate, ha coinvolto nell’iniziativa un gran numero di cittadini che si sono prodigati affinché gli elementi significativi della tradizionale festa popolare possano sfilare nella vetrina dei rituali del fuoco e contribuire ad ottenere il prestigioso riconoscimento. Significativo il supporto dell’amministrazione comunale che ha saputo cogliere l’importanza dell’iniziativa come momento promozionale e di sviluppo delle proprie tradizioni e, con esse, del proprio territorio.

Elemento essenziale dell’evento agnonese è il fuoco, particolare che caratterizza anche la festa di Sant’Antonio Abate. Nell’antica statua in pietra custodita nella chiesa madre di Collelongo, il Santo è infatti raffigurato con il fuoco nelle sue mani. E il fuoco è il sottile fil rouge che unisce altri simboli della festa quali il torcione, la processione dei ragazzi con le torcette, le stesse cuttore. E proprio alcuni di questi simboli saranno portati ad Agnone.

Per l’occasione è stato costruito un nuovo torcione che sarà montato nella piazza di Agnone e acceso la sera della festa, mentre una processione di ragazzi con le torcette e ragazze in abiti d’epoca con le conche rescagnate sfileranno al suono della canzone di Sant’Antonio Abate.

Si parte allora per Agnone per aggiungere una maglia alla rete delle Feste dei Fuochi Rituali e contribuire al loro riconoscimento da parte dell’UNESCO.