Fiume Liri. La deputata Cinquestelle Ilaria Fontana chiede al ministro Costa un attento monitoraggio

AVEZZANO – Monitorare costantemente e attentamente il Fiume Liri, nella zona della Valle Roveto, a causa di ripetuti allarmi per un sospetto inquinamento delle acque.

A chiedere questo intervento è la deputata del Movimento Cinquestelle, Ilaria Fontana, membro della Commissione Ambiente della Camera, con una dettagliata informativa diretta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Una richiesta che fa seguito ad alcuni episodio, da noi riportati e documentati, che hanno causato strame colorazioni dell’acqua, insorgenza di schiuma e persino cattivi odori provenienti dal fiume. Una situazione che effettivamente, dovrebbe trovare maggiore attenzione e una soluzione al più presto.

Ilaria Fontana

Questa la lettera della parlamentare Pentastellata al ministro Costa: «Negli ultimi mesi sono state segnalate numerose volte delle eclatanti manifestazioni di inquinamento lungo il corso del fiume Liri, che si estende dall’Abruzzo fino al basso Lazio. I primi casi sono stati segnalati ad Aprile 2020, in piena lockdown per emergenza Covid-19. Le segnalazioni sono continuate nel corso dei mesi sia a valle del fiume, come nel comune di Isola del Liri, che a monte come domenica 5 luglio scorsa in Abruzzo. In casi analoghi, come avvenne per le schiume del Fiume Sacco ad ottobre del 2018, si arrivò persino ad attivare il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto al fine di risalire il fiume dalla foce sino alle fonti dell’inquinamento. In quell’occasione l’attività di verifica degli scarichi portò a procedimenti nei confronti di due aziende del frusinate, ma la repressione degli illeciti deve essere accompagnata anche da una attività di prevenzione: i monitoraggi periodici effettuati dalle ARPA territorialmente competenti in ottemperanza alla Direttiva Quadro Acque non ha una cadenza sufficiente a rispondere a questo tipo di inquinamento, mentre ripetere la verifica degli scarichi lungo il corso del fiume così come l’installazione temporanea di centraline ad hoc per un monitoraggio in real-time condurrebbe a risultati più precisi sia per individuare il punto in cui accade che la natura dello sversamento.

Sergio Costa

Le ARPA regionali incontrano purtroppo diversi ostacoli nell’espletare le attività di monitoraggio contro gli sversamenti illeciti: possono effettuare infatti prelievi soltanto in aree pubbliche se non accompagnati da Forze dell’Ordine, oppure arrivare sul punto in cui effettuare il prelievo troppo tardi rispetto a quando si è verificato il fenomeno a causa dei tempi che trascorrono tra il manifestarsi dell’inquinamento e la segnalazione. A fronte di tutto questo ho richiesto al Ministro Sergio Costa di valutare la possibilità di sollecitare le ARPA, con il supporto di ISPRA, ad individuare in maniera congiunta la più idonea campagna di monitoraggio necessaria a scongiurare il verificarsi di nuovi e ingenti danni alla biodiversità. Il nostro oro blu va tutelato e difeso sempre!».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *