Foibe: Stefania Pezzopane (Pd): “Giorno memoria deformato ad usum fascista”
L’AQUILA – Parte male il Giorno del Ricordo, la giornata istituita in celebrazione dei morti italiani in Istria nelle foibe ad opera dei partigiani di Tito. Una storia dalle mille sfaccettature che, a nostro avviso, dovrebbe essere affrontata storicamente e con ricostruzione non di parte o ideologica, ma con i mezzi che proprio l’analisi dello storico consente. Ma per qualcuno questo sarebbe davvero troppo e, quindi, messo mano a “Vernice e Pennello”, steso un bel telo cartaceo, Casapound L’Aquila ha pensato bene dei far trovare uno striscione, su un muro vicino a Collemaggio, dove si accusano i partigiani titini di essere “Infami e Assassini”. Insomma una sorta di amarcord dei tempi andati. E a condizioni totalmente cambiate.
Contro questo tipo di “ricordo” è intervenuta l’onorevole Stefania Pezzopane, del Pd, che ha bollato come ricordo ad “usum fascista” quello fatto da Casapound: “Il Giorno del ricordo nasce per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe. Il ricordo di quegli anni tragici per il confine orientale, il dolore nelle terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, dopo gli orrori della guerra nazi-fascista, dovrebbe riunirci tutti nel condannare le violenze, i tentativi di supremazia nazionalista, il punto del non ritorno in cui spinge l’odio per il ‘nemico’, del motto ‘molti nemici molto onore’. Questa giornata si sta però trasformando ormai nel suo esatto opposto. Trasformandosi in una data in cui la storia viene deformata ad usum fascista. In cui la parola ‘partigiani’ viene abbinata a quella degli ‘assassini’, come avvenuto oggi all’Aquila con l’orribile striscione a firma Casapound vicino ad un luogo sacro come la Basilica di Collemaggio. E c’è anche chi ha il coraggio di sostenere che l’odio non è un problema per il nostro Paese. Il sindaco ricopra immediatamente quella affissione abusiva. Fermiamo questo un nuovo fascismo strisciante, frutto amaro di ignoranza, propaganda e strumentalizzazione”.
Noi ci permettiamo di consigliare due libri per cercare di iniziare a capire una vicenda tanto dolorosa e brutale quanto complessa, proprio dal punto di vista dell’analisi storica. Bisogna spogliarsi delle identità e delle proprie convinzioni politico-ideologiche, da tutte le parti,e cercare di guardare a 360 gradi quei tragici fatti di oltre 70 anni or sono, il contesto generale e il periodo. E che questo non suoni come giustificazione per nessuno. Questi due testi, a nostro modesto avviso, possono essere di aiuto.
- Alleati del nemico. L’occupazione italiana in Jugoslavia (1941-1943) – di Eric Gobetti, casa editrice Laterza;
- Operazione Foibe. Tra storia e mito – di Claudia Cernigoi, Kappa Vu Edizioni.
Buona lettura, con l’augurio che i fatti della storia possano diventare motivo di studio, approfondimento e strumento di comprensione volta, quest’ultima, non a dividersi ancora, ma ad evitare orrori e tragedie come quelle, tante e di tanti colori e orrori diversi, avvenuti nei terribili sette anni di guerra dal 1939 al 1945, sette anni che sotterrarono qualsiasi senso di pietà umana e dove, soprattutto negli ultimi due anni e mezzo di conflitto mondiale, la ferocia, la violenza e la disumanità la fecero da padrone su tutti i fronti.