Forte maltempo in Italia. Bernardi: “Quello in atto potrebbe rappresentare solo l’antipasto. Prestare attenzione e fare prevenzione”
AVEZZANO – Basta leggere dell’avviso diramato per oggi dalla protezione civile per capire la situazione allarmante dal punto di vista meteorologico che si è venuta a creare in Italia in questi giorni.
L’avviso prevede precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo e Marche. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, possibili grandinate e forti raffiche di vento.
Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per oggi giovedì 29 febbraio, allerta rossa per rischio idraulico su settori del Veneto. Allerta arancione su parte di Emilia-Romagna e Veneto. Valutata inoltre allerta gialla in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e sull’intero territorio di Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Insomma un quadro abbastanza preoccupante e sul quale prestare attenzione. Ad horas si hanno notizie di fiumi straripati, allagamenti e nevicate epiche sulle Alpi. Un puzzle di maltempo che potrebbe rappresentare solo un antipasto per il Meteorologo Stefano Bernardi.
Secondo il meteoman abruzzese la dinamicità atmosferica che si è accesa da qualche giorno a questa parte caratterizzerà, sull’intero settore del mediterraneo, il tempo del futuro prossimo.
Piogge, temporali e copiose nevicate potrebbero colpire a ripetizione l’Italia e con tutto ciò che ne consegue in termini di effetti sul territorio nazionale che sappiamo essere estremamente vulnerabile dal punto di vista idrogeologico.
Gli eventi perturbati di questi giorni riprenderanno vigore tra domenica e lunedì allorquando una intensa perturbazione proveniente dal nord Atlantico, nel fare ingresso nel Mediterraneo, si invorticherà e seppur in moto dinamico scaricherà intense precipitazioni che, stante un richiamo più freddo da Est, potrà far scendere la neve a quote relativamente basse anche sull’appennino centrale.
Occhi puntati infine al periodo che va dal 5 e 12 Marzo.
I centri di calcolo intravedono antizonalità delle correnti. Questo, secondo Bernardi, significherà una sola cosa: correnti da Est e finanche dalla Russia, ovvero freddo e probabilmente neve.
Se ciò dovesse avverarsi Bernardi tradurrà in vero la teoria dallo stesso partorita che vedrebbe il mese di Marzo come il mese più freddo di tutto l’inverno per l’Italia.
Stefano Bernardi, abituato com’è a puntare molto sulla prevenzione, invita tutti a stare molto attenti e ad essere cauti. Alluvioni e valanghe potrebbero rappresentare non solo una costante nei prossimi giorni ma anche un vero e proprio pericolo.
(A CURA DI MAURO NARDELLA)