Forte terremoto in Marocco, oltre 800 morti e più di 600 feriti. Nessun italiano coinvolto. Il numero della Farnesiana per le informazioni:+39 06 36225
RABAT – Devastante terremoto nella notte in Marocco che avrebbe causato già centinaia di vittime, feriti e senza tetto.
La forte scossa di terremoto si è verificata alle 22,45 e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha segnalato una magnitudo del 6.8.
A Marrakech è andata via la luce. La scossa è stata registrata alle 23.11 di ieri, 8 settembre. L’epicentro è stato localizzato a 72 chilometri da Marrakech. Non ci sarebbero italiani fra i feriti e l’ambasciatore italiano a Rabat ha assicurato: «’Contattati tutti i nomi degli italiani segnalati in Marocco».
Il numero dell’Unità di Crisi della Farnesina è comunque il seguente, soprattutto per i tanti cittadini marocchini che vivono in Italia e, specialmente, in Abruzzo e nella Marsica: +39 06 36225.
Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito il Marocco la notte scorsa è, al momento, è a quota 820: lo scrive il media marocchino Medias24 sul suo sito. I feriti, aggiunge, sono almeno 672, di cui 205 in gravi condizioni.
Il Centro regionale trasfusionale di Marrakech ha lanciato un appello urgente per le donazioni di sangue a sostegno delle vittime del terremoto che venerdì sera ha colpito il Marocco.
Ogni sforzo è teso a garantire il successo delle operazioni di soccorso, e gli ospedali della città sono mobilitati per fornire tutte le cure mediche necessarie ai feriti.
«Servono medicine e coperte, bisogna fare presto. Noi le porteremo assieme a kit igienici, le coperte servono per il freddo che scende la sera». Lo dice Padre Oscar Arturo Garcia Padilla, direttore della Caritas di Rabat, la principale del Marocco, che si sta dirigendo con una delegazione verso i luoghi del sisma vicino Marrakech per fornire aiuti di primo soccorso.
«Appreso con dolore del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco», Papa Francesco esprime «la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale.
Triste per questo evento – si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime inviato tramite il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice continua – profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia.
Prego per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di chi piange la perdita dei propri cari e della propria casa».
Papa Francesco chiede all’Altissimo di sostenere i marocchini in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai servizi di soccorso.
Le vittime sono state confermate in diverse province e prefetture di Al Haouz, Marrakech, Ouarzazate, Azilal, Chichaoua e Taroudant.
Il terremoto di magnitudo 6,8 in Marocco è avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante, con un movimento di compressione generato dalla spinta della placca africana verso quella europea.
«È un terremoto che fa parte della sismicità che caratterizza tutti i monti dell’Atlante», ha detto il sismologo Carlo Meletti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
I monti, che separano il deserto del Sahara dall’oceano Atlantico, sono stati lo scenario di un altro terremoto di magnitudo 5,8, avvenuto nel 1960 ad Agadir, nel Sud del Marocco, e che fece circa 15.000 vittime.
«Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso asse – ha detto ancora Meletti -. I monti dell’Atlante sono una delle due zone del Marocco a maggiore sismicità.
L’altra si trova lungo la costa mediterranea, dove nel 1624 a Fez è avvenuto un terremoto devastante – ha detto ancora il sismologo -.
La catena montuosa è caratterizzata da un movimento di compressione nord-sud. Vale a dire che a sud si trova la placca africana, la cosiddetta “Africa Stabile”, un continente che si muove quasi come un unico oggetto e la cui spinta verso nord interagisce con la placca europea e ha generato la catena dell’Atlante, con un movimento di tipo compressivo».