Forza ragazzi, si comincia! Esame di Stato ai nastri di partenza: tutte le informazioni

Dopo notizie che si sono rincorse come le foglie alzate dal vento, il 25 gennaio il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firma la prima di una serie di ordinanze riferite allo svolgimento dell’”Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”.

Non sarebbe corretto parlare di novità giacché l’organizzazione segue le stesse modalità del pre-pandemia;

commissione mista, cioè un presidente e sei commissari di cui tre interni, uno di nomina ministeriale e due nominati dai consigli di classe e tre esterni, di nomina ministeriale.

Se una novità c’è, riguarda la seconda prova negli Istituti Professionali di recente sottoposti a riordino.

L’O.M. reca il n. 11 del registro dei decreti e, nello specifico di occupa della “individuazione delle discipline oggetto della seconda prova scritta e della scelta delle discipline affidate ai commissari esterni delle commissioni d’esame”.

L’art. n. 1 specifica, come nella tabella allegata, quali sono le discipline oggetto della seconda prova che, come è noto, sono diverse a secondo della tipologia di scuola – licei, tecnici o professionali – e degli indirizzi di studio presenti in ciascuna tipologia; come di regola, i consigli di classe provvederanno ad individuare, in apposito, successivo consesso, altre due discipline completeranno così la commissione.

All’art. 2, commi 1 e 2, invece, vengono affrontate problematiche relative al colloquio e al suo svolgimento; la finalità del colloquio è quella di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa o dello studente; per far questo la commissione dovrà aver ben presente le informazioni contenute nel curriculum dello studente.

Quest’ultimo perciò dovrà dar prova “di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera”; “di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” e infine, “di aver maturato le competenze di educazione civica”.

I tempi e la sequenza di svolgimento del colloquio sono pressappoco uguali a quelli degli anni prepandemici.

Ad inizio colloquio, al candidato verrà presentato del materiale scelto dalla commissione ed è costituito da un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema che la commissione ha provveduto a predisporre e ad assegnare all’inizio di ogni giornata di colloquio per i relativi candidati.

Naturalmente si tratta di materiali tematici più che contenutistici proprio per dar modo ai candidati di trattare i nodi concettuali caratterizzanti le diverse discipline e i loro rapporti multi/interdisciplinari.

Nel corso dello stesso colloquio si procede all’accertamento delle conoscenze e delle competenze della lingua straniera secondo le modalità: accertamento strettamente disciplinare, accertamento trasversale oppure, se è stata praticata con la metodologia CLIL e solo se a il docente della disciplina coinvolta faccia parte della commissione di esame.

Le prove d’esame dei/lle candidati/e con disabilità e D.S.A.  si svolgono secondo quanto stabilito dall’art. 20 del D.Lgv. 13.04.2017, n. 62 e in osservanza a quanto contenuto e prescritto nel Piano Educativo Individualizzato e nel Documento di classe del 15 maggio.  

Per gli studenti con disabilità, il Consiglio di classe stabilisce la tipologia delle prove d’esame e se hanno valore equipollente e può prevedere, per lo svolgimento delle prove, adeguate misure compensative o dispensative o anche specifici adattamenti dele prove; la commissione predispone, sulla scorta delle notizie fornite nell’interno dei documenti presentati, una o più prove differenziate che se hanno valore equipollente, determinano il rilascio del titolo di studio conclusivo del 2^ ciclo di istruzione e di tale svolgimento non viene fatta menzione nel diploma finale.

La commissione potrà assegnare un tempo differenziato per lo svolgimento delle prove e, in sede di correzione, potrà richiedere il supporto dei docenti e/o esperti che hanno seguito il/la candidato/a.

Per gli/le studenti/esse per i quali non vengono predisposte prove equipollenti, che non partecipano agli esami o che non sostengono più prove, verrà rilasciato un attestato di credito formativo recante gli elementi informativi relativi all’indirizzo e alla durata  del  corso di studi seguito, alle discipline comprese nel piano  di  studi,  con l’indicazione della durata oraria complessiva  destinata  a  ciascuna delle valutazioni, anche parziali, ottenute in sede di esame.

Per gli studenti/esse in situazione di D.S.A. certificati, si tiene conto del piano didattico personalizzato e, nel rispetto di quanto in esso indicato, la commissione d’esame consente l’uso di strumenti compensativi previsti e può assegnare tempi più lunghi di quelli ordinari.

Per l’accertamento delle competenze nella lingua straniera, la commissione, qualora non sia stata attuata la dispensa, sottopone i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della prova scritta.

Mentre, in casi di particolare gravità o presenza di comorbilità, per i quali sia stata disposta la dispensa dall’insegnamento della lingua straniera, gli/le studenti/esse sostengono prove differenziate, non equipollenti a quelle ordinarie, finalizzate solo al  rilascio dell’attestato di credito formativo.

Per la valutazione del colloquio, la commissione dispone fino ad un massimo di venti punti; l’attribuzione del punteggio, a cura dell’intera commissione compreso il presidente, viene effettuata al termine di ciascun colloquio nello stesso giorno di svolgimento.

Per le materie d’esame affidate ai commissari esterni consultare la tabella allegata.