Fu accusato dai parenti di violenze e persecuzione e sottoposto a misure cautelari. Sessantenne marsicano assolto dopo tre anni

AVEZZANO – Fu accusato dai parenti più stretti di averli sottoposti a violenze e atti persecutori, sessantenne marsicano assolto dopo tre anni di procedimento penale.

I fatti risalgono al novembre 2021 quando, dopo cinque anni di presunte “discussioni” il sessantenne oggetto del procedimento penale fu denunciato ai Carabinieri dal fratello per violenze e atti persecutori.

Gli episodi che furono oggetto della denuncia coprono un lasso di tempo che va da l’anno 2016 fino alla fine dell’anno 2021, quando N.O.E.L. di anni 57, a seguito della denuncia sporta dal fratello dello stesso per diversi episodi di violenza e di minacce che vedevano coinvolte quali persone offese anche la zia e la sorella diversamente abile, si vide privato della libertà personale con l’obbligo di dimora nel Comune di Avezzano congiunta con il divieto di avvicinamento a tutte le persone offese.

L’avvocato Roberto Verdecchia

Prima della denuncia ai Carabinieri del posto, diversi furono i presunti atti che portarono le persone offese a chiedere l’intervento, delle Forze dell’Ordine competenti territorialmente, raccontando di essere stati bersagliati negli anni da violenze di ogni genere, tuttavia senza mai portare a sostegno di tali affermazioni e accuse certificazioni mediche, che a dire delle persone offese ebbero a modificare il loro stile di vita.

Dopo ben venti udienze dibattimentali, sentiti tutti i testimoni del Pm ed i numerosi testi della difesa, il Giudice del Tribunale Penale di Avezzano, Francesca D’Orazio, sentito il Pm, che ha avanzato la richiesta di condanna a 2 anni di reclusione, ed il difensore dell’imputato, l’avvocato Roberto Verdecchia, alla luce di quanto emerso nel corso del dibattimento e nelle conclusioni delle parti, anche alla luce di contraddizioni evidenti nelle testimonianze, sia in udienza che nel corso delle indagini, non ha potuto far altro che emettere una sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste, revocando ogni misura cautelare in essere.