Gabbiano ferito soccorso dai cittadini, ora è nella Riserva Naturale Regionale Lago di Penne

PESCARA – Risolta la vicenda del pullo di gabbiano trovato ferito in spiaggia a Pescara e soccorso da un gruppo di cittadini che, dopo la chiusura del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) per mancanza di fondi, non trovavano una struttura idonea ad accoglierlo.

Stamani una delle persone in questione ha accompagnato l’esemplare alla Riserva Naturale Regionale Lago di Penne (Pescara) dove proseguirà la convalescenza.

Il gabbiano era bloccato sulla spiaggia della riviera Nord di Pescara da domenica mattina: un’esca a nove punte gli aveva trafitto zampa, ala e addome.

Un gruppo di cittadini ieri era intervenuto e lo aveva affidato alle cure del veterinario Vincenzo Olivieri, che in forma privata si è messo a disposizione per soccorrere l’animale. Rimossi gli ami e medicate le ferite, il problema era individuare una struttura che si prendesse cura dell’animale. Stamani, anche grazie all’intervento dello stesso Olivieri, una cittadina ha accompagnato il gabbiano a Penne (Pescara).

Ribattezzato Gabi da chi lo ha salvato, il gabbiano ha la zampa gonfia e non riesce ancora a volare, ma le sue condizioni vengono giudicate discrete. “Attendiamo aggiornamenti, sperando ci siano solo notizie positive – afferma una delle cittadine tra le prime a soccorrere l’esemplare – Devo di nuovo ringraziare una persona speciale che ama davvero gli animali: il dottor Vincenzo Olivieri. Senza il suo intervento e la sua professionalità Gabi sicuramente non sarebbe sopravvissuto”.

La vicenda del gabbiano ferito ha fatto di nuovo discutere circa la chiusura del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Pescara, la cui attività è stata sospesa per mancanza di fondi. “Una città come Pescara, con un bacino di utenza così vasto – aveva commentato ieri Vincenzo Olivieri – non può rimanere senza una struttura di quel genere, che peraltro era al servizio di tutta la regione”.

Sulla sospensione del Cras solo pochi giorni fa era intervenuta anche la Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa), che ha presentato una proposta di legge al presidente della Regione Abruzzo e ai consiglieri regionali.