Gasdotto di Sulmona. Pietrucci a Marsilio: “Bisogna fare ricorso al Tar”
SULMONA – È necessario presentare entro il 7 giugno un ricorso al Tar contro la concessione dell’Aia riguardo al progetto relativo alla Centrale Snam. A sostenerlo e a chiederlo ufficialmente il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci in una lettera indirizzata al governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
«Il 3 dicembre scorso si è svolta, in modalità telematica, la Conferenza dei Servizi finalizzata al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio della centrale di compressione Snam di Sulmona a servizio del metanodotto Rete Adriatica che, da Brindisi a Minerbio, attraverserà l’Italia interessando aree di straordinario pregio naturalistico e a forte rischio sismico – scrive nella lettera Pietrucci -. Nonostante la richiesta di rinvio avanzata dal Comune di Sulmona, la seduta si è tenuta ugualmente giungendo all’approvazione del provvedimento». Un’assurdità, secondo il consigliere regionale che contrasta con le posizioni da sempre sostenute dalla Regione Abruzzo per 13 lunghi anni.
Sempre secondo Pietrucci: «Nella Conferenza del 3 dicembre c’erano tutte le ragioni storiche per confermare la posizione critica della Regione e anche nuovi elementi per motivarne il diniego: la Regione sapeva che la Asl 1, organo tecnico a supporto di Comuni e Regione, non aveva potuto rilasciare nei tempi previsti i pareri relativi all’autorizzazione Aia essendo impegnata nell’emergenza Covid, come risulta dalla lettera inviata dalla ASL1 il 5 novembre 2020 a tutti i Comuni ricadenti nell’ambito della stessa Azienda e anche alla Regione Abruzzo». La richiesta della Snam appare “illogica” agli occhi del consigliere abruzzese visto che ancora non si conoscono i monitoraggi dell’aria. Concludendo Pietrucci sottolinea: «Oggi, un ricorso della Regione non contrasterebbe con la posizione tecnica espressa in Conferenza dei Servizi, che si rivela impropria e incoerente con la procedura in discussione. Chiedo, perciò, di incaricare immediatamente l’Avvocatura regionale per inoltrare ricorso al TAR. Questa scelta – qualunque ne sia l’esito – sarebbe la giusta e coerente conseguenza dell’orientamento che la Regione ha sempre sostenuto, battendosi con i Comuni, le Associazioni e i cittadini abruzzesi».